NUOVOCENTRODESTRA, RIVOLTA CONTRO ALFANO
QUINDICI SENATORI SCRIVONO UNA LETTERA DI FUOCO: “SCIMMIOTTA I VIZI DI FORZA ITALIA, DECIDONO IN TRE”
Vuoi vedere che neppure il Nuovo centrodestra è del tutto immune da certi vizi berlusconiani?
Il dubbio affiora nel leggere una missiva riservatissima ad Alfano, sottoscritta da almeno 15 senatori Ncd, la metà del gruppo a Palazzo Madama.
Questi senatori (spiccano i nomi di Compagna e di Naccarato, di Gentile e di Formigoni) criticano senza ipocrisia i metodi di gestione del partito.
Esprimono «una preoccupazione fortissima» in quanto si ritengono «esclusi da tutti i processi decisionali importanti».
Chiedono «maggiore coralità e democrazia interna perchè altrimenti la sensazione di inutilità si accentua sempre di più».
«A parti invertite», si rivolgono ad Alfano, «anche per te sarebbe insopportabile partecipare alla vita di un partito dove 2 o 3 persone decidono tutto per tutti».
E qui, una considerazione da Oscar dell’onestà : «Se finiamo con lo scimmiottare nella quotidianità tutte le negative abitudini che avevamo nel Pdl o in Forza Italia, rischiamo anche di diventare un po’ patetici».
Non reclama, la lettera, solo voce in capitolo. Denuncia «un male oscuro che non consente al Ncd di mettere le ali».
Avverte che «l’impietosa legge dei numeri rischia di bocciarci già il 25 di maggio, anche perchè insieme ad una identità tutto sommato non bene contraddistinta, non riusciamo a esprimere la forza di una squadra coesa».
Descrive un clima interno guastato da «mormorii, incazzature e inutili furbizie». Adombra addirittura possibili «disimpegni», casomai dovessero accrescersi «frustrazioni e insoddisfazioni»…
Causa scatenante dei maldipancia è la doppia candidatura europea, nella circoscrizione Sud, del governatore calabrese Scopelliti e del segretario Udc Cesa. Anzi, la lettera è stata recapitata ad Alfano lunedì scorso proprio per tagliare la strada ai due, identificati come «volti che appannano di molto la freschezza della nostra proposta.
I firmatari avrebbero voluto altri nomi in cima alla lista, segnatamente quelli di Quagliariello (stimato ex ministro delle Riforme con Letta) e della Mazzoni, attivissima euro-parlamentare uscente.
Fino alle ore 16 di lunedì sembrava che venissero accontentati. Ma nella lista depositata un’ora dopo a Napoli la candidatura Quagliariello non c’era più: depennata a vantaggio del tandem Scopelliti-Cesa, entrambi famosi cacciatori di preferenze. Forse questa è la ragione per cui il vertice Ncd li ha privilegiati, o magari per far sentire meno solo il governatore della Calabria, appena condannato in primo grado a 6 anni.
Il che, tuttavia, ha finito per scatenare l’ira dell’indagato Formigoni, al quale era stato invece chiesto di tirarsi indietro, e dell’altro indagato Gentile, poco difeso dal partito quando Renzi ne volle le dimissioni da sottosegretario.
Ieri mattina Alfano ha confermato Quagliariello nel ruolo di coordinatore nazionale del partito.
Basterà la sua nomina a calmare le acque?
Ugo Magri
(da “La Stampa”)
Leave a Reply