ORA ANCHE FORZA ITALIA CHIEDE IL SENATO ELETTIVO: E RENZI RISCHIA DI FINIRE IN MINORANZA
DOPO I GRILLINI, ANCHE I BERLUSCONIANI D’ACCORDO CON LA PROPOSTA DELLA SINISTRA PD… RENZI NON CORRE PIU’
Da Paolo Romani a Maurizio Gasparri, da Paola Taverna a Vito Crimi, da Felice Casson a Corradino Mineo.
Sembra un film di fantascienza, ma questi senatori si potrebbero ritrovare a comporre il fronte anti-Renzi sulla riforma del Senato.
Appena il disegno di legge del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ha iniziato il suo iter parlamentare in commissione Affari costituzionali Forza Italia ha fatto sapere di sostenere la proposta di un Senato elettivo.
Ed è questa la base del testo proposto alcune settimane fa dall’ex ministro Vannino Chiti e firmato da altri 21 senatori Pd che — nonostante le ripetute insistenze dei renziani e dello stesso ministro Boschi — non hanno alcuna intenzione di arrendersi.
Il Movimento Cinque Stelle si era subito dimostrato disponibile a sostenere il ddl Chiti e lo stesso Gian Roberto Casaleggio — nell’intervista al Fatto Quotidiano — aveva spiegato che ci sarebbe solo la necessità di un paio di emendamenti migliorativi.
Eccola, dunque, la strana maggioranza trasversale formata dai due principali gruppi d’opposizione e da un piccolo pezzo della maggioranza (cioè del Pd).
Senza contare che la proposta potrebbe raccogliere consensi tra gli altri gruppi di minoranza (Sel e Gal, per esempio) e di maggioranza (i Popolari di Mauro, spesso pronti a protestare nelle ultime settimane).
Sì a un Senato elettivo, ma mantenere il patto sulle riforme tra Berlusconi e Renzi che invece escludeva questa soluzione.
Lo hanno detto in commissione Affari Costituzionali del Senato, durante il dibattito sulle riforme, il presidente dei senatori di Forza Italia, Paolo Romani, e il capogruppo in Commissione, Donato Bruno.
Sia Romani che Bruno hanno osservato che dal dibattito in Commissione emerge una maggioranza trasversale in favore di un Senato elettivo (minoranza Pd con il ddl Chiti, Movimento Cinque Stelle e ora i berlusconiani), mentre il disegno di legge proposto dal governo prevede che esso venga eletto dai consigli regionali.
Forza Italia ha suggerito, come formula concreta, che i senatori di ciascuna regione vengano eletti contestualmente ai consigli regionali direttamente dai cittadini.
Meno di dieci minuti prima il presidente del Consiglio Renzi aveva difeso la sua riforma. “L’abolizione del Cnel è facile, è unente inutile e anche sul titolo V sono tutti d’accordo — ha scritto su Twitter — Il passaggio sul Senato non è del tutto chiarito, si discute come deve essere composto, se una parte deve elettiva ma è una contraddizione con l’impostazione di fondo e qualcuno non vuole le 21 personalità decise da Colle. Togliendo l’indennità ai senatori e facendo sindaci e presidenti di Regione fai una rivoluzione e semplifichi il procedimento legislativo”.
(da “Huffingtonpost”)
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