“ORGOGLIOSO DI AVER DELUSO QUALCUNO”
LA MAGISTRALE RISPOSTA DI BEPPE FIORELLO ALLE CRITICHE PER AVER FATTO IL MADRINO AL PRIDE DI PALERMO
“Sono molto fiero e orgoglioso di avere deluso qualcuno. Bisogna partecipare fisicamente ai movimenti per i diritti, bisogna esserci fisicamente, per questo sono qui”. Sono le parole di Beppe Fiorello, dopo essere stato insultato perché madrino del Pride di Palermo.
L’attore è infatti finito nel mirino delle critiche di alcuni fan. “Mi sono sentito dire: ‘Ma come qualche sera fa eri su Rai Uno a celebrare Padre Pio e poi vai al Pride di Palermo?’”, spiega l’attore accusato di ipocrisia.”Ho ricevuto un invito gentile, accorato e così appassionato che non ho esitato un attimo a essere qui. Ho accettato perché avevo la voglia di esserci, non si può sempre parlare per sentito dire. Volevo partecipare a un movimento importante che sta lottando da tanto tempo per diritti fondamentali, spesso negati”, ha raccontato a La Stampa.
“C’è un’informazione capillare che ha creato una nuova generazione di giovani che vogliono impegnarsi in prima persona. Se la Sicilia sta accendendo luci e fari sui diritti, se c’è questa voglia di cambiamento lo dobbiamo proprio ai ragazzi”.
“Attore straordinario, amatissimo dal pubblico, nostro conterraneo, ha sempre messo il proprio talento al servizio dell’impegno civile. Ha concluso la lavorazione del suo primo film da regista, una storia liberamente ispirata alla vicenda di Giorgio e Toni, i due ragazzi uccisi a Giarre nel 1980. La loro storia ha avuto un’importanza centrale per il Movimento LGBTQIA+, tale che non potevamo non ringraziare Giuseppe Fiorello per questa sua scelta di coraggio e di amore, chiedendogli di essere il nostro madrino”, viene scritto su un post Facebook della pagina “Palermo pride”.
“Sono onorato di partecipare al Pride di Palermo, nella mia Sicilia”, aveva commentato l’attore. “Partecipare è un’attività importante per sostenere i diritti umani e in quest’epoca in cui la distanza fisica si sta delineando per confini virtuali – continua – ho accolto immediatamente l’invito anche per ritrovare direttamente e fisicamente le persone. In questo caso, partecipo anche per conoscere, capire e vivere un’esperienza di lotta per i diritti in prima persona con la speranza che questi diritti al più presto possano essere riconosciuti per salvaguardare la vita di tutte le persone che devono essere libere di essere”.
(da agenzie)
Leave a Reply