ORLANDO PROPONE UN REFERENDUM NEL PD SU UN’ALLEANZA CON BERLUSCONI, GUERINI REPLICA: “IL GOVERNO CON SILVIO L’HANNO FATTO LUI E BERSANI”
VISTO CHE UNA COALIZIONE DI SINISTRA NON AVREBBE UNA MAGGIORANZA ORLANDO CON CHI VOGLIA ALLEARSI NON LO DICE, SIAMO ALLE BATTUTE IN LIBERTA’
Un referendum fra gli elettori del Pd per pronunciarsi sulla “inquietante” ipotesi di una nuova legislatura di larghe intese con Silvio Berlusconi.
A chiederla è il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nel corso dell’intervista con Maria Latella su Sky Tg24.
“Dovremmo chiedere ai nostri elettori cosa ne pensano di un’alleanza di altri cinque anni con Berlusconi, senza neanche la prospettiva delle riforme. A me sembra una prospettiva inquietante. Anche Renzi ha detto che la prospettiva non è l’alleanza con Berlusconi – assicura Orlando – ma penso che dovremmo attivare il meccanismo del referendum che è previsto dallo statuto ma non è mai stato utilizzato perchè non c’è un regolamento che lo disciplini. Noi intanto abbiamo chiesto di predisporre questo regolamento, poi pensiamo che sia giusto chiamare i nostri elettori, come facciamo per le primarie, anche a pronunciarsi su questioni di merito”.
Orlando farebbe un referendum anche in altri casi? Perchè visto che allo stato attuale un “nuovo Ulivo” la maggioranza non l’avrebbe o stesso, dovrebbe spiegare con chi si dovrebbe alleare il Pd. Con il M5S ? Sempre dover aver consultato gli iscritti? Certo che a sinistra non mancano le uscite estemporanee.
Le reazioni sui due fronti.
“L’unico governo con Berlusconi il Pd l’ha fatto con Bersani segretario e Orlando era nel gruppo dirigente: non ricordo come andò quella volta il referendum tra gli iscritti” afferma il coordinatore del Pd Lorenzo Guerini, interpellato dall’Ansa.
“Siamo alternativi a Forza Italia, non è all’ordine del giorno nè in programma un’alleanza con Berlusconi, lavoriamo per essere autosufficienti e per giungere con un Pd che si fa centrosinistra largo il 40%. Orlando sarà sicuramente impegnato con noi in questa battaglia” gli fa eco il capogruppo dem alla Camera, Ettore Rosato.
Orlando si trova a svolgere un ruolo di pontiere fra Renzi e Pisapia.
Critico con la linea della maggioranza del Pd, ma anche con la strada di chi è uscito dal partito per intraprendere un nuovo percorso.
Oggi Roberto Speranza lo critica, difendo che “Orlando non può stare con il piede in due staffe”. Il ministro è però convinto che sia possibile far convergere le due strade. “Non vedo una contrapposizione” spiega, “se stiamo ai contenuti e si riesce ad andare oltre le contrapposizioni personali e le questioni politicistiche, ci sono le condizioni per ricomporre il centrosinistra attorno ai problemi delle persone e dei lavoratori”. Orlando osserva inoltre “toni diversi fra Pisapia e Bersani” nei confronti di Matteo Renzi.
“Non mi aspetto che due soggetti che partono verso una ricucitura abbiano da subito un’armonia, c’è tanto da fare, ma i problemi vanno messi da parte davanti al rischio di una vittoria della destra”. Il Pd da solo “non fa più il 40%”, c’è “un elettorato di sinistra che non è andato a votare a queste elezioni amministrative e noi dobbiamo chiederci perchè”.
Il 6 luglio Orlando non potrà essere presente alla Direzione Pd per “impegni europei”, ma “ci faremo sentire”, assicura.
“Chiediamo di modificare la legge elettorale, non ci rassegniamo al proporzionale”. Inoltre “costruire la coalizione di centrosinistra mettendo insieme forze che oggi si guardano con diffidenza, è un passaggio inevitabile per ricomporre un popolo e mettere al centro l’uguaglianza sociale”.
Un passaggio su Romano Prodi: “non solo può fare il Vinavil, ma può aiutare sui contenuti. Su temi come l’Europa, le diseguaglianze, il mondo che cambia, può essere il riferimento del centrosinistra largo e plurale che vogliamo ricostruire”.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply