ORO, DIAMANTI, BONIFICI: ECCO I CONTI DI BELSITO E DELLA LEGA
PER COMPRARE PREZIOSI, BELSITO DIROTTA SUL SUO CONTO 100.000 EURO DEL PARTITO
Vederle scritte come causale di un bonifico bancario, le cifre di quelle consulenze hanno tutt’altro sapore.
Fin qui i rapporti tra Francesco Belsito, ex segretario amministrativo della Lega Nord, e Stefano Bonet, l’imprenditore veneto detto “lo shampato”, entrambi indagati per appropriazione indebita e truffa ai danni dello Stato in relazione ai soldi destinati alla Lega come finanziamento pubblico, erano emersi solo dalle intercettazioni telefoniche del Noe, il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri.
Gli estratti conto dei depositi di Belsito e della Lega, le cui movimentazioni sono giudicate sospette dagli inquirenti della procura di Milano, non sembrano invece lasciare scampo.
Eccoli, i documenti bancari.
Ecco, cifra per cifra, i prelievi di contanti, i bonifici dai conti della Lega a quelli di Belsito, le compravendite di oro, diamanti, valute estere, le operazioni immobiliari che hanno lasciato traccia sui rendiconti dell’istituto di credito che custodiva la cassa del Carroccio.
I BONIFICI
Tra agosto 2011 e gennaio 2012, l’ex segretario amministrativo della Lega riceve dalla Polare tre bonifici: uno da 120mila euro (causale: «vs competenze 2009-2010 compenso professionale»), un altro da 11mila euro («saldo fattura») e un terzo da 180mila euro («saldo fattura numero tre»).
Oltre 300mila euro che sanciscono il legame tra Belsito e la Polytechnic Laboratory of Reasearch (la Polare scarl, appunto), finita al centro dell’inchiesta milanese del secondo dipartimento guidato dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo.
La società è riconducibile a Stefano Bonet e nelle carte acquisite dal Nucleo tributario della Guardia di Finanza risultano a suo carico anche altre operazioni sospette: nel corso del 2010 la Polare avrebbe ricevuto dalla Siram, società del gruppo Veolia che opera nella gestione energetica di edifici pubblici e privati, circa 5 milioni dei quali poi la Siram sarebbe rientrata in possesso attraverso un dubbio giro di fatture con altre società di Bonet.
L’operazione circolare sarebbe servita per lucrare gli incentivi fiscali previsti dalla Finanziaria 2007 per gli investimenti in attività di ricerca industriale e sviluppo di cui la Polare si occupava.
Perchè poi Bonet, cliente della Siram, società attività con molte pubbliche amministrazioni di tutto il Nord Italia, abbia ricompensato l’ex segretario amministrativo della Lega, Belsito, non è dato sapere.
Ma che Belsito si fidasse di Bonet è certo,visto che come segretario amministrativo della Lega gli ha affidato ben 4,5 milioni dei soldi del partito da investire in Tanzania, proprio tre giorni prima (il 30 dicembre 2011) di ricevere l’ultimo bonifico da 180mila euro sui suoi conti personali.
I SOLDI PER GIRARDELLI
Le entrate dei conti correnti di Belsito riservano qualche sorpresa in più,come un altro bonifico da ben 300mila euro.
A versare, a Natale 2009, sono Chiara Spadoni e Marco Sanfilippo.
La causale, «Lotto in Serra Ricco Genova», lascia immaginare una operazione immobiliare.
La Spadoni non sembra essere una figura irrilevante, perchè nel corso del 2011 riceve dai conti della Lega gestiti da Belsito assegni circolari per 240mila euro, mentre Serra Ricco è il paese di residenza di un socio di Belsito nella Effebi Immobiliare, Fabrizio Cassissa, figlio di un agente immobiliare locale.
Nella Effebi siede come socio anche Alex Girardelli, figlio di Romolo Girardelli, “l’ammiraglio”, già indagato dalla procura di Reggio Calabria e considerato dagli inquirenti un link con la ‘ndrangheta, pizzicato dal Noe al telefono proprio con Bonet.
Il giro di soldi non è chiaro.
Belsito, una settimana dopo aver ricevuto i 300mila euro dalla Spadoni, dispone un bonifico di 52mila euro ad Alex Girardelli. E non finisce qui, perchè il 26 gennaio 2010 altri 132mila euro finiscono a un tale Massimo Ciciriello.
I DIAMANTI
Sui conti di Belsito transita anche un’altra operazione sospetta, portata a termine a dicembre 2011. Il cassiere della Lega diversifica gli investimenti del partito.
Oltre ai tentativi, noti, di acquistare fondi “esotici” in Tanzania e Cipro, di speculare su valute (corone norvegesi e dollari australiani) Belsito pensa bene di buttarsi sull’oro e sui diamanti.
Mentre per l’oro può agire direttamente dai conti della Lega (204mila euro versati alla 8853 Spa, società che compra e vende oro, dagli anelli ai denti, dai lingotti ai gettoni d’oro), per i diamanti Belsito deve prima trasferire i soldi sui suoi conti e poi operare, poichè la compravendita di diamanti è possibile solo attraverso bonifico e per persone fisiche.
Belsito dirotta 100mila euro della Lega sui suoi conti personali e da lì compra quanto gli viene offerto dalla Intermarket Diamond Business.
I CONTI DELLA LEGA
La stessa padronanza Belsito dimostra nella movimentazione dei rapporti bancari della Lega Nord.
Qui, dopo la scomparsa di Balocchi, Belsito fa il bello e cattivo tempo, tanto da chiedere a Banca Aletti di trasferire gli estratti dei conti correnti al proprio indirizzo di casa a Genova.
Stando alla contabilità relativa al 2011, il cassiere, senza la necessità di altre firme, preleva in contanti nell’ultimo trimestre oltre 240mila euro e muove assegni circolari per 900mila euro.
Soldi che, oltre alle operazioni in diamanti e oro e con la Spadoni, finiscono tra gli altri al Sindacato padano (30mila euro), alla Equitalia di Sestri (126mila euro) e al gruppo Immobiliare Minetti (oltre 78mila euro).
«Io non ho mai fatto nulla da solo. In tanti nella Lega sapevano, avevano il controllo di tutti i miei atti. E, per la mia parte, so di aver sempre amministrato correttamente», si è difeso Belsito.
Walter Galbiati
(da “La Repubblica“)
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