PALETTA COME ARMA, A PROCESSO IL CAPOSCORTA DI ROTONDI
HA COLPITO PADRE E FIGLIO IN SCOOTER PERCHE’ INTRALCIAVANO IL PASSAGGIO DEL CORTEO DI AUTO CHE ACCOMPAGNAVA L’ESPONENTE DEL GOVERNO BERLUSCONI
“Bastardi, vi spacco, vi rompo”. Su di giri il caposcorta dell’allora ministro Gianfranco Rotondi, sbuca dal finestrino dell’auto, brandisce la paletta e percuote due uomini su uno scooter.
Quest’ultimi, per il poliziotto, intralciano il passaggio al corteo di auto che accompagna l’esponente del governo Berlusconi.
Il caposcorta, accusa il pm Lina Corbeddu, ha esagerato, per questo è imputato per lesioni, minacce, ingiuria e danneggiamento.
E’ il dieci giugno del 2010, due auto, compresa quella su cui si trova il ministro per l’attuazione del programma di governo, sono imbottigliate in via dei Cerchi, la strada che costeggia il Circo Massimo.
La via è trafficata e ad intralciare il passaggio, per il caposcorta, ci sono due uomini distinti a bordo di uno scooter.
L’uomo va su tutte le furie, inizia una discussione accesa con le due persone a sopra l’Aprilia Scarabeo.
Il poliziotto, per la procura, va in escandescenza. Afferra la paletta d’ordinanza e inizia a colpire prima lo scooter, spaccando il parabrezza, poi le due persone a bordo.
Si tratta di padre e figlio. Il primo, sui 70 anni, ha problemi cardiaci, si becca qualche scudisciata dal poliziotto e si sente male.
Anche perchè la scorta, ricostruisce la procura, dopo le palettate stringe con l’auto i due sulla moto schiacciandoli contro un camion e facendoli cadere per terra.
Poco dopo arriva l’ambulanza, il 70enne viene portato al pronto soccorso dove viene medicato per delle contusioni al torace.
Giuseppe Scarpa
(da “la Repubblica“)
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