PANDORO A RISCHIO, I LAVORATORI DELLA MELEGATTI IN SCIOPERO
NON SONO STATI PAGATI GLI STIPENDI DEGLI ULTIMI DUE MESI
Natale si avvicina, ma c’è il rischio che sia meno “dolce” degli anni scorsi.
I dipendenti della Melegatti – l’azienda veronese dove nel 1894 è stato inventato il pandoro – protestano contro il mancato pagamento degli stipendi degli ultimi due mesi.
Sembrerebbe poi – scrive l’Ansa – che ci siano carenze nel rifornimento delle materie prime. La produzione, dunque, è a repentaglio, a poco più di due mesi dal periodo in cui l’azienda realizza il massimo delle vendite.
I 90 dipendenti della Melegatti, per lo più donne, hanno manifestato il loro malcontento davanti al municipio di San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona. Anche il sindaco del comune, Attilio Gastaldello, dopo aver incontrato sindacati e lavoratori, si è detto disponibile ad incontrare la proprietà .
Alla base dei ritardi nei pagamenti, una crisi societaria: “Ieri era fissato l’incontro in azienda – ha detto Paola Salvi, segretario della Flai-Cgil – per un nuovo socio-finanziatore annunciato dalla proprietà , invece si sono presentati degli avvocati che illustrando la situazione si sono contraddetti tra loro”.
I problemi aziendali si ripercuotono, secondo il segretario, sui dipendenti, molti dei quali non hanno altre entrate oltre allo stipendio che dovrebbero ricevere alla Melegatti: “Qui ci sono molti lavoratori monoreddito, che non vedono soldi da due mesi, che restano in fabbrica a non fare niente. Ci sono stagionali che erano stati chiamati per la produzione invernale, hanno sospeso la disoccupazione e rinunciato ad altre opportunità e poi non hanno lavorato. E con l’azienda non si ottengono risposte nemmeno per l’attivazione della cassa integrazione”. I lavoratori stagionali sono circa 200 e anche loro, come i dipendenti fissi, oggi si trovano in difficoltà .
L’azienda l’anno scorso ha fatturato 70 milioni di euro. I sindacati, come riporta il Corriere del Veneto sperano ora in un’azione decisiva dei soci: “Si tratta di una grande e storica azienda veronese, ma i lavoratori non ce la fanno più. Adesso tocca ai soci muoversi”, affermano.
(da agenzie)
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