PAOLA NUGNES NON MOLLA: “PROCESSATA DAI PROBIVIRI? NON HO PAURA DI NIENTE”
VERTICI M5S NELLA TRAPPOLA DEL PALLOTTOLIERE, I MARGINI AL SENATO SI ASSOTTIGLIANO
“Processata dai probiviri? Non ho paura di niente”. E poi ancora: “La sollevazione dei sindaci contro il decreto Sicurezza è comprensibile”.
La senatrice M5s Paola Nugnes in attesa di giudizio, di sapere cioè se sarà espulsa o no dal Movimento, continua a provocare i vertici pentastellati. I quali, a loro volta, tengono il punto e dicono che sia lei sia Elena Fattori “rischiano molto” e che avrebbero quindi pochi margini per essere ‘salvate’.
Sta di fatto che il giudizio su loro due è stato rimandato, nel tentativo fino all’ultimo di evitare di assottigliare la pattuglia di Palazzo Madama.
E per ora si va avanti con un muro contro muro, anche se le tante parole e i tanti annunci potrebbero infrangersi sul pallottoliere del Senato che non lascia scampo, intrappola i grillini e condanna i big M5s a prendere una decisione sul futuro del governo.
Al Senato, quando nacque il governo, Giuseppe Conte potè contare su 167 voti di M5s e Lega a cui si aggiunsero quelli di due ex M5S, Buccarella e Martelli, espulsi sin dall’inizio legislatura, e quelli di due eletti all’estero del Maie.
Ora, in seguito alle espulsioni di De Falco e De Bonis, la maggioranza, senza considerare i quattro senatori in più del voto di fiducia iniziale, scende a 165.
E, nel caso in cui dovessero essere cacciati anche le due senatrici ancora ‘sub judice’, si arriverebbe a quota 163, appena due voti sopra il livello di guardia del quorum. Insomma, se si prosegue sulla strada delle espulsione il rischio di far cadere il governo c’è.
Ufficialmente i vertici M5s fanno sapere di non voler fare sconti a nessuno: “Chi vota in dissenso viene cacciato. Le regole vanno rispettate, non possiamo dare all’esterno l’immagine di un Movimento che viene meno ai propri principi”.
Linea dura, a costo dunque andare tutti a casa. Questo è ciò che gli staff fanno trapelare. Però sono parole che possano essere lette anche come un avviso ai naviganti.
Parole che mirano a sedare il dissenso di deputati e senatori che, davanti alla prospettiva di tornare tutti a casa e casomai non essere rieletti, decidono di abbassare i toni per non arrivare alle estreme conseguenze.
Infatti nei prossimi giorni Luigi Di Maio e i capigruppo di Camera e Senato dovranno fare bene i conti prima di ogni legge da approvare poichè in vista ci sono voti importanti che potrebbero far ballare il governo, come quello sulla legittima difesa che molti M5s mal digeriscono.
Se le espulsioni della notte di San Silvestro siano solo un avvertimento e un messaggio di coerenza lanciato verso l’esterno oppure il preludio della fine della storia gialloverde non è ancora dato saperlo. I vertici fanno sapere che sono pronti a tornare a casa se gli eletti continuano nel dissenso ma secondo qualcuno “è solo un modo per spaventare”.
Comunque sia la senatrice Fattori ha già annunciato che non voterà più fiducie che di fatto strozzano o impediscono il dibattito parlamentare.
E anche la senatrice Nugnes nei suoi commenti su Facebook non sembra disposta a rinunciare a quell’uno vale uno del Movimento delle origini, pur definendolo ormai un ‘sogno’.
Pallottoliere alla mano, se Di Maio, sotto attacco del fuoco amico, non vuol far cadere il governo sarà costretto a ingoiare ancora tanti rospi.
(da “Huffingtonpost”)
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