PEPPE BRILLO ORA INSULTA ANCHE IL SUO CANDIDATO RODOTA’: “OTTUAGENARIO MIRACOLATO DALLA RETE”
ENNESIMO SERVIZIETTO DEL GUITTO A BERLUSCONI: ATTACCHI A BERSANI, VENDOLA, RENZI, VETRONI E CIVATI:.. APICELLA STA PREPARANDO “MENO MALE CHE BEPPE C’E'”, IL NUOVO INNO DEL PDL
Attacco di Beppe Grillo ai «maestrini dalla penna rossa» che dopo le comunali hanno osato criticare il M5S.
Dito puntato anche contro Stefano Rodotà , cui Grillo allude come a «un ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo di rifondare la sinistra».
Che non sia lo stesso Rodotà di cui ad aprile Grillo parlava in questi termini? Rileggiamo: “Rodotà sarebbe un Presidente che garantirebbe tutti gli italiani, di destra e di sinistra”
Grillo è andato in crisi isterica nei confronti di Rodotà dopo l’intervista apparsa oggi di Alessandro Trocino sul Corriere della Sera in cui l’ex garante della privacy invitava Grillo ad assumersi le responsabilità della sconfitta elettorale.
Guai a criticare il dittatore di Sant’Ilario, attore-vate per conto terzi dei Cinquestelle
Ma Grillo ne ha per tutti (ovviamente solo se del Pd)
Dopo aver insultato Rodotà (come a dire che aver vinto le «quirinarie» ed essere stati il candidato M5S al Colle non dà diritto a criticare il Movimento, e il suo leader) ha rivolto strali ai «maestrini dalla penna rossa», sempre senza fare i nomi ma attraverso allusioni e soprannomi, cioè a Nichi Vendola, Pier Luigi Bersani, Walter Veltroni, Anna Finocchiaro e anche Matteo Renzi e Pippo Civati.
Vediamo in quali termini: «È tornato in grande spolvero il supercazzolaro che non sa nulla nè di Ilva, nè degli inceneritori concessi alla Marcecaglia», scrive Beppe Grillo con allusione a Nichi Vendola.
«C’è poi lo smacchiatore di Bettola – aggiunge, parlando di Bersani – in grande forma che spiega, con convinzione, che la colpa del governo delle Larghe Intese è del M5S quando il pdmenoelle ha fatto l’impossibile per fottere prima Marini e poi Prodi e non ha neppure preso in considerazione Rodotà . Belin, questo ha perso più battaglie del general Cadorna a Caporetto e ci viene venduto da Floris come Wellington a Trafalgar». I
l leader del Movimento 5 Stelle ne ha anche per Matteo Renzi: «Renzie, lo statista gonfiato, imperversa con le sue ricette e le critiche al M5S su tutti i canali televisivi preda di compiacenti cortigiane come la Gruber. Renzie non è più sindaco di Firenze da tempo, è diventato un venditore a tempo pieno di sè stesso. Vende in giro un sindaco mai usato, come nuovo».
E ancora: «Persino Topo Gigio Veltroni è stato riesumato per discettare delle elezioni, forte della sua esperienza di averle perse tutte, ma proprio tutte.
E poi c’è la claque, quella cattiva e quella buona, quella che attacca a testa bassa, la cui esponente è la Finocchiaro che vuole fuorilegge il M5S, accampata in Parlamento da 8 legislature, e quella buona, alla Pippo Civati, che ha votato Napolitano, non ha fatto i nomi dei 101 che hanno affossato Prodi, che vive in un partito che succhia da anni centinaia di milioni di finanziamenti pubblici, ma però è tanto buonino. Lo vorresti adottare o, in alternativa, lanciargli un bastone da riporto”.
Che Grillo sia nervoso è normale, rischia di veder diminuiti i contatti del suo blog e deve spararla ogni giorno più grosse se vuol garantirsi gli utili.
E poi come si permette Rodotà di cercare una spiegazione al dimezzamento di consensi dei Cinquestelle, quando una profonda analisi del voto l’ha già fatta Grillo: “Non è vero che abbiamo perso voti. Abbiamo preso più voti in queste elezioni amministrative rispetto a quelle in cui non ci eravamo presentati”.
Chiaro, no?
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