PREPARATEVI AI FUOCHI ARITIFICIALI IN SARDEGNA: LA LEGA FARA’ LO SGAMBETTO ALLA MELONI CON IL VOTO DISGIUNTO?
LA MELONI VUOLE ANCHE DECIDERE LA LEADERSHIP DELLA LEGA E PORTARE ZAIA AL POSTO DI SALVINI
La lite sul terzo mandato nel governo Meloni porterà la Lega al voto disgiunto in Sardegna? Giorgia Meloni e Matteo Salvini non sono mai stati così distanti. «Non era una cosa inserita nel programma, non è una materia dell’esecutivo. Ci sono state visioni diverse tra i partiti della maggioranza», ha tagliato corto ieri la premier dopo la bocciatura dell’emendamento del Carroccio che prevedeva il terzo mandato per i sindaci. E il lavoro sul decreto Elezioni riprenderà la prossima settimana. Con la raccolta firme per i partiti che non hanno i requisiti per concorrere alle urne e l’emendamento che vuole dichiarare ineleggibili i funzionari della Pubblica Amministrazione. Ma intanto è guerra aperta tra Lega e Fratelli d’Italia. Dove c’è chi parla anche di una mossa di Salvini in funzione anti-Luca Zaia.
Le due trappole
Ma intanto due trappole arrivano nell’orizzonte del centrodestra. Secondo Repubblica i leghisti sardi vogliono punire il candidato meloniano Paolo Truzzo nell’isola. Come? Con il voto disgiunto. «Salvini sta facendo una lunga campagna qui in Sardegna perché è dato molto basso nei sondaggi. Per questo chiede di votare per le sue liste», ha detto lo stesso Truzzu nel backstage di uno dei tanti comizi.
Ma l’idea del Carroccio nell’isola è di convogliare i suoi voti verso Renato Soru come presidente della Regione. Una decisione che sembra anche del Partito Sardo d’Azione, negli anni alleato della Lega con Solinas. Anche lui poco incline a fare da portatore di voti a chi lo ha scalzato dalla candidatura. E allora Meloni cerca una risposta politica. Che partirà proprio dal voto alle elezioni europee. Anche lì il Carroccio è in difficoltà, soprattutto dopo l’exploit del 2019.
E soprattutto all’interno del partito c’è l’ombra di Luca Zaia. Il patto tra i due suona così, spiega il quotidiano: io ti concedo il terzo mandato come governatore, tu “normalizzi” il Carroccio. Rendendolo un alleato più malleabile a Roma. Ecco quindi che il Veneto diventerebbe soltanto una tappa nella corsa del governatore alla leadership della Lega. Che non può che arrivare scalzando Salvini. Il Capitano, avvertito del piano, è pronto alla controffensiva. Che parte proprio dalla Sardegna. Una sconfitta di Truzzu gli farebbe gioco nel sostenere che l’alleanza finora è stata gestita male (da Meloni). A causa della scarsa collegialità nelle decisioni. E così il voto sul terzo mandato che i leghisti vogliono riproporre diventa un salto nel buio.
(da Open)
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