PREPARAVANO ATTACCO A BRUXELLES: DUE TERRORISTI UCCISI IN BELGIO
CI SAREBBE UN LEGAME CON COULIBALY
Due persone sono morte e una è stata gravemente ferita in un’operazione antiterrorismo della polizia a Verviers, quasi al confine con la Germania.
Le persone sorprese a Verviers “hanno aperto il fuoco a lungo con armi da guerra”. Armi automatiche e kalashnikov sulle forze speciali della polizia ma non hanno provocato vittime nè feriti.
Due di loro sono invece stati uccisi dalla risposta degli agenti, mentre il terzo è stato arrestato.
L’obiettivo dei terroristi era la polizia, ma al riguardo non sono stati forniti ulteriori dettagli perchè le indagini sono in corso.
Secondo la Procura, “erano sul punto di realizzare attentati di ampia portata in tempi imminenti”. Infine, la Procura ha confermato l’innalzamento al livello 3 su 4 dell’allerta antiterrorismo per il Belgio.
L’operazione, hanno detto al Palazzo di Giustizia, riguarda un’indagine molto delicata e per questa ragione gli inquirenti non hanno voluto fornire più informazioni, ma hanno convocato una nuova conferenza stampa per domani mattina.
I tre presunti jihadisti erano sotto sorveglianza, appena rientrati dalla Siria dove si erano radicalizzati e si erano formati.
La polizia ha fatto irruzione nell’edificio di Verviers mentre all’esterno erano appostati tiratori scelti sui tetti.
A quanto riferisce la rete televisiva francese France 1, c’è un legame fra l’operazione antiterrorismo in Belgio e la rete di sostegno ad Amedy Coulibaly, l’autore della presa d’ostaggi al minimarket kosher di Parigi.
Si tratterebbe di un gruppo che si occupava dell’invio di jihadisti in Siria e di fornire armi a criminali comuni e gruppi estremisti musulmani.
Coulibaly si era rifornito di armi a Bruxelles. Ma la Procura non conferma. Nessun legame è stato stabilito al momento “tra l’operazione antiterrorismo in Beglio e gli attentati di Parigi”, ha detto il sostituto procuratore belga, Eric Van Der Sijpt.
Le indagini sulla cellula belga erano iniziate prima degli attentati di Parigi, sottolineano alla Procura federale.
Ma la rete è ampia. Secondo quanto riporta la tv fiamminga le operazioni contro la jihad si stanno svolgendo in Belgio ma anche in altri sette Paesi europei e nello Yemen. Sempre oggi la polizia belga ha trovato dei materiali esplosivi in una casa ad Anderlecht, un quartiere a sud di Bruxelles.
Le testimonianze.
I media nazionali riportano il racconto di alcuni testimoni che parlano di esplosioni nei pressi di rue du Palais.
Un testimone ha raccontato che gli scontri hanno avuto luogo al 16 di rue de la Colline, sopra rue des Ecoles, in un’ex panetteria, all’incrocio erano stati bloccati un furgone blu e una macchina.
Sul posto sono arrivate le forze dell’ordine poi si sono sentite tre o quattro esplosioni, decine di spari. Le persone che vivono nell’area sono state evacuate e la strada occupata da veicoli della polizia.
Anche il sito del quotidiano belga Le Soir riporta il racconto di un testimone: “Erano le 17.45 e stavo guidando quando ho sentito due spari. Mi sono fermato. Era solo in strada e ho visto due giovani di 25-30 anni, di origine magrebina, vestiti di nero e con una borsa dello stesso colore”.
“Stavamo risalendo rue des Ecole e volevamo attraversare alle strisce pedonali di rue de la Colline, quando un uomo vestito di blu scuro e col passamontagna sul volto ci ha spinto alle spalle e ci ha detto ‘correte'”, è invece la testimonianza di una donna che si trovava per strada con i figli quando è iniziata l’operazione, raccolta dall’emittente tv Rtl.
“Abbiamo guardato rue de la Colline ed abbiamo visto una camionetta blu scura ferma in mezzo alla strada e due persone col passamontagna e poi che c’era un dispiegamento di numerosi poliziotti – ha detto -. Ci siamo messi a correre e in due secondi c’è stata una grossa esplosione e dei colpi di arma da fuoco a raffica. I miei bambini si sono messi a piangere. Li ho spinti ed abbiamo continuato a correre”.
(da “la Repubblica”)
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