PRIMARIE PD CAMPANIA, QUARTO RINVIO
DE LUCA NON SI RITIRA E IL PD VOLA VERSO LE PRIMARIE-SUICIDIO
“Ci trasciniamo da prima di Natale, e siamo quasi in vista della Pasqua. Per fortuna che oggi è carnevale e possiamo buttarla in burla.”
La battuta sulle primarie in Campania – che ieri sono state rinviate per la quarta volta (si terranno, o meglio, si dovrebbero tenere, non più domenica prossima, ma il 1 marzo) – circolava ieri ampiamente nel pd napoletano, non importa neanche più chi l’abbia detta per prima (probabilmente la deputata Luisa Bossa), ma descrive a metà ciò che rischia il partito democratico dopo la figuraccia in Liguria (brogli e silenzio tombale del leader), una burla che però è anche un suicidio collettivo.
Nel momento in cui scriviamo (domani chissà ) i contendenti principali rimangono tre, in mezzo a faide inestirpabili e esiti imprevedibili: Andrea Cozzolino, potente democratico napoletano, molto insediato in città (e nelle disperate periferie), da sempre capace di mobilitare truppe consistenti, anche al centro di enormi polemiche (non solo per i cinesi e le primarie annullate nel 2011); Vincenzo De Luca, il potentissimo sindaco di Salerno, al momento decaduto per via di una condanna a un anno per abuso d’ufficio (ma pende il suo terzo ricorso); e Gennaro Migliore, che è stata l’unica carta trovata da Renzi per provare a scardinare un minimo gli insediamenti di correnti e sottocorrenti (nel napoletano si arriva anche a sei-otto sottocorrenti dentro il partito).
Il problema è che Migliore – che è comunque il primo tentativo che Renzi fa sui territori per rompere un po’ con gli assetti di potere locali – è debole, almeno se De Luca non si ritirerà e deciderà di aiutarlo. La qual cosa, nonostante il pressing di Luca Lotti (che gli ha fatto balenare un posto da sottosegretario, o un cda di una partecipata), non è finora avvenuta.
Lotti stavolta sta fallendo, col vecchissimo osso duro De Luca, che insiste nel dire «chiedere a me di ritirarmi è come chiedere a Maradona che sta facendo la finale della Coppa Campioni: te ne vai in panchina?».
E anzi, attacca: «Con questo ulteriore rinvio di copriamo di ridicolo».
Dice che solo se Renzi convincesse Raffaele Cantone a candidarsi lui si farebbe da parte. Ma Cantone resiste e dunque, per ora, il suicidio collettivo può andare in scena.
Renzi non le vuole, queste primarie. Ma il tempo e le idee per evitarle latitano.
(da “Huffington Post”)
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