PRIMI DATI, IL QUORUM E’ SEMPRE PIU’ VICINO: ALLE ORE 22 L’AFFLUENZA E’ DEL 41,14%
PER GLI ESPERTI LA SOGLIA PER IL SUCCESSO DEI REFERENDUM ALLE ORE 12 DOVEVA ESSERE SUPERIORE AL 10%, ALLE ORE 19 L’OBIETTIVO ERA IL 27%, ALLE ORE 22 LA META ERA IL 38%… L’ALTA PARTECIPAZIONE SPRONERA’ ANCHE GLI INDECISI: OBIETTIVO 53% PER TUTELARSI DAL CONTEGGIO DEL VOTO ALL’ESTERO
Un primo dato certo sulla giornata referendaria di oggi dice che l’affluenza alle urne alle ore 12 aveva superato l’11,64%, alle ore 19 il dato sulla partecipazione al voto ha toccato quota 30,34% e alle ore 22 ha raggiunto il 41,15%.
Le formule matematiche del giorno prima a poco servono per cristallizzare l’affluenza alle urne e, dunque, per tentare di prevedere il superamento del quorum (50 per cento più uno) capace di rendere valido il risultato dei referendum abrogativi.
Tuttavia, dalle serie storiche ripescate in archivio dalla Direzione centrale dei servizi elettorali del Viminale emergono due costanti: dal 1974, il quorum alle 15 del lunedì è scattato solo quando l’affluenza dei votanti aveva superato il 10% alle 12 della domenica (con tre eccezioni nell’87, nel ’91 e nel ’93).
Renato Mannheimer, sondaggista alla guida dei ricercatori dell’Ispo, dice che è molto difficile fare previsioni: «Certo, sotto la soglia del 10% dei votanti alle 12 della domenica sarà molto difficile centrare l’obiettivo del quorum anche se non possiamo considerare l’affluenza alle urne come un flusso costante…».
Ha più certezze Roberto Weber (Swg di Trieste) che sposta, anche se di poco, la soglia di accesso al quorum: «Io direi che alle 12 della domenica ci vuole almeno il 12-13% mentre alle 22 bisogna raggiungere il 37-38%».
Mannheimer segnala che sarà determinante il Sud (nel Mezzogiorno, storicamente, si vota di meno) mentre Weber mette l’accento sulla «quota crescente di elettori leghisti che hanno dichiarato di volersi recare alle urne».
Il fattore climatico (tempo bello, astensionismo alto) «non avrà un peso determinante» dice Maurizio Migliavacca, l’esperto di flussi elettorali del Pd: «Il 10% alle 12 della domenica è una soglia storicamente significativa per il raggiungimento del quorum. Meglio però l’11 o il 12% che sarebbero un segnale positivo. E poi, considerando che il lunedì mattina vota tra il 10 e il 15% degli elettori, la domenica sera l’affluenza utile per il quorum non dovrebbe essere inferiore al 35-40%».
Vale pena ricordare che al primo turno della amministrative 2011 ha votato il 68,58% (12,85% alle 12 di domenica, 49,67% alle 22) mentre al secondo turno l’affluenza è scesa al 60,12% (12,85% alle 12, 43,51% alle 22).
Secondo nostri calcoli, per ottenere il quorum del 50,01% al referendum abrogativo, se ci basiamo sui tradizionali comportamenti di voto, occorre che l’affluenza alle 12 di domenica 12 giugno sia almeno del 10%; alle 19 del 26,5-27%; alle 22 del 37-37,5% (giungendo al 50,1-50,5% alle 15 del giorno dopo).
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