PROCESSO RUBY: ORA BERLUSCONI HA PAURA DI UN RUBY 3 SUBITO DOPO LA DECADENZA
IL RISCHIO DI UNA NUOVA INCHIESTA PER “CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI”
È quando la trincea delle “cene eleganti” si infrange sulle motivazioni della sentenza Ruby che si materializza l’incubo più temuto per Silvio Berlusconi: una nuova inchiesta con l’accusa di “corruzione in atti giudiziari”.
Il “Ruby ter”, proprio a ridosso della decadenza. Perchè adesso lo dicono due sentenze: ad Arcore funzionava un fiorente e collaudato mercato del sesso, con prostitute, show girl e minorenni.
E Berlusconi era il “regista — si legge nelle motivazioni della sentenza — delle esibizioni sessuali delle giovani donne”.
Era lui che “dava il via al cosiddetto bunga bunga, in cui le ospiti di sesso femminile si attivavano per soddisfare i desideri dell’imputato, ossia per fargli provare piaceri corporei”.
Tra loro Ruby, all’epoca ancora minorenne.
È questa la realtà lussuriosa su cui Berlusconi ha mentito e fatto mentire. È tutta l’impostazione difensiva delle “cene eleganti” che crolla di fronte alla descrizione che la stessa Ruby fa del bunga bunga.
Che consisteva in “balli con il palo della lap dance, spogliarelli, travestimenti e toccamenti reciproci” e conseguenti rapporti sessuali.
Secondo i giudici “a tale preludio faceva poi seguito la notte ad Arcore con il presidente del Consiglio in promiscuità sessuale, ma soltanto per alcune giovani scelte personalmente dal padrone di casa tra le sue ospiti femminili.
Certo è che, fra queste, egli scelse El Mahroug Karima in almeno due occasioni”.
E la menzogna costa cara.
Prefigura un nuova inchiesta sulla corruzione dei testimoni. Appunto, il Ruby ter. Berlusconi ne ha letto le tracce già nelle motivazioni della sentenza, laddove si fa esplicito riferimento alle somme di denaro elargite alle ragazze.
Eccolo il passaggio esplicito: Berlusconi, si legge, ha una “capacità a delinquere (…) consistita nell’attività sistematica di inquinamento probatorio a partire dal 6 ottobre 2010 attuata anche corrispondendo” a Ruby “e ad alcune testimoni ingenti somme di denaro”.
E allora mettiamo in fila gli elementi. Quelli che annunciano il calvario incrociando la settimana della “decadenza”.
Si parte dal “Ruby uno”, le cui motivazioni sarebbero dovute uscire sabato. Lo scorso 24 giugno in primo grado il processo è finito con una condanna di sette anni per concussione e prostituzione minorile.
Concussione per le pressioni sulla questura al fine di far rilasciare Karima El Marough, detta Ruby.
Prostituzione per aver avuto rapporti con la marocchina allora minorenne. Nelle motivazioni depositate viene alla luce l’intero sistema che ruota attorno a quell’episodio.
E che spiega, a proposito della telefonata in questura, “la sproporzione tra l’intensità e la costrizione, proveniente dalla seconda carica istituzionale dello Stato, rispetto allo scopo avuto di mira, nel caso di specie il rilascio di una prostituta di 17 anni”.
Ma soprattutto è una ricostruzione in base alla quale avrebbero mentito, nel corso del dibattimento, i testimoni vicinissimi al Cavaliere, da Mariarosaria Rossi all’europarlamentare Licia Ronzulli fino al cantante Mariano Apicella.
Così come emerge la menzognera ricostruzione delle olgettine, abituali frequentatrici di Arcore che hanno continuato a parlare di cene eleganti.
E allora fermiamoci qui (per ora). Le olgettine (testimoni) mentono.
E le stesse che per ammissione del Cavaliere vengono pagate sono quelle “povere ragazze” che “non riescono più a trovare un lavoro” per colpa delle procure.
Sono quei 33 nomi segnali alla procura per vedere se ci sono gli estremi per un’indagine per falsa testimonianza.
È questo che è stato trasmesso alla procura per valutare l’apertura di un nuovo filone di indagine.
Fin qui il “Ruby uno”. Che è stato trasmesso insieme agli atti del cosiddetto “Ruby due”, le cui motivazioni arriveranno la settimana dopo la decadenza da senatore.
È il processo in cui sono stati condannati a sette anni Lele Mora ed Emilio Fede, e a cinque l’ex consigliere regionale Nicole Minetti.
Erano loro, secondo l’accusa dei pm Sangermano e Forno, a reclutare prostitute da offrire al Cavaliere per il bunga bunga.
Anche in questo caso è destinata a crollare tutta l’impostazione delle cene eleganti. E soprattutto emergeranno tutti i tentativi posti in essere per smontare il caso Ruby che da subito si annuncia come devastante.
E qui, oltre ai nomi delle Olgettine, potrebbero essere tirati in ballo quelli degli avvocati Ghedini e Longo e dello stesso Silvio Berlusconi.
Due sono le circostanze sotto le lenti di ingrandimento dei pm: quello che è successo il 27 ottobre del 2010 quando furono chiamate ad Arcore alcune ragazze coinvolte nel caso Ruby e poi, pochi giorni dopo, quando venne effettuato il famoso interrogatorio per “preparare” Ruby.
Ecco: i due fascicoli — il Ruby uno e il Ruby due — saranno riunificati.
È dall’intreccio del “Ruby uno” e “Ruby due” che Berlusconi teme un nuovo filone, il “Ruby ter”, che potrebbe aprirsi già all’inizio di dicembre.
E con la grana che stavolta potrebbero essere indagati anche i suoi legali, Piero Longo e Niccolò Ghedini.
Con accuse pensanti, dall’abuso degli strumenti difensivi alla corruzione giudiziaria.
(da “Huffingtonpost”)
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