PRONTI NOME E SIMBOLO PER IL LISTONE: “CON MONTI PER L’ITALIA”
TRICOLORE STILIZZATO NEL LOGO… IL PROFESSORE SI E’ RIVOLTO ALL’AGENZIA DI CREATIVI PUGLIESI CHE HA LAVORATO PER VENDOLA
Il colore è il bianco. Il nome della lista è «Con MONTI per l’Italia», dove il leader della coalizione spicca in caratteri maiuscoli.
E, a caratterizzare il logo, c’è il tricolore, che incornicia il simbolo sotto forma di bandiera stilizzata.
Il logo per il listone del Senato – che sarà riprodotto in piccolo nei simboli delle liste alla Camera – è pronto. Aspetta solo il definitivo via libera di Mario Monti, al quale i bozzetti sono stati consegnati poche ore prima del brindisi di fine anno, lunedì.
Il premier doveva sciogliere la riserva ieri pomeriggio, ma poi ha deciso di prendersi qualche ora di riflessione in più.
Ma il tempo stringe e oggi stesso Monti dovrebbe presentare nome e logo.
Scartata la proposta di Italia Futura, con le stelle dell’Europa e la scritta «Agenda Monti», sul tavolo del premier resta il simbolo realizzato da una nota agenzia di giovani creativi pugliesi, gli stessi che hanno ideato altre campagne vincenti (e controcorrente) di leader di sinistra, da Michele Emiliano a Nichi Vendola.
Sulle prime i pubblicitari avevano progettato un logo molto più «frizzante», ma il Professore, com’è nel suo stile, ha optato per un messaggio graficamente più sobrio che esprime rigore, affidabilità e senso dello Stato.
Ogni riferimento all’agenda è sparito e così la parola «presidente», che sembrava dover accompagnare il nome di Monti.
Lo staff del Professore medita di renderlo pubblico oggi stesso, per poi stamparlo e avviare immediatamente la raccolta delle firme per la presentazione delle liste.
L’ipotesi più probabile è che lo schieramento montiano si presenti a Montecitorio con una formazione a tre punte: la lista della società civile che fa capo, tra gli altri, a Montezemolo e Riccardi, quella dell’Udc e quella di Fli.
Su quest’ultima però la riflessione è ancora aperta, perchè nell’entourage di Monti il partito di Fini è visto come uno scoglio.
Il presidente ha ancora qualche dubbio sull’assetto da dare all’alleanza.
Monti ha infatti preso in considerazione l’ipotesi di presentare alla Camera addirittura cinque liste, così da moltiplicare le forze sul territorio.
L’ipotesi allo studio è di affiancare alle sigle fondatrici una lista di ex pdl e un’altra di ex pd, alla quale stanno lavorando quei parlamentari cattolici che hanno lasciato Bersani al seguito di Lucio D’Ubaldo: il senatore ha depositato il simbolo «Democratici popolari con Monti», però con buona dose di realismo ammette che «in dieci giorni fare 27 liste per le 27 circoscrizioni sarebbe complicato».
Diversi ministri hanno fatto sapere di essere pronti a candidarsi, da Mario Catania a Giulio Terzi di Sant’Agata. Altri invece sono in ritirata.
Il premier ha chiamato per gli auguri Corrado Passera e ha provato a convincerlo a tornare in corsa al suo fianco. Ma il ministro dello Sviluppo ha tenuto il punto, convinto com’è che la coalizione di Monti debba presentarsi alla Camera in formazione unitaria.
(da “il Corriere della Sera“)
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