QUANDO IL PRIMO CHE PASSA DIVENTA UN FRATELLO D’ITALIA: E RIZZETTO DIVENTA “UNO DI NOI”
LA DESTRA MELONIANA CAMBIA LINEA POLITICA: ORA ACCOGLIE PROFUGHI E SCATTA SELFIE
La sorella d’Italia Giorgia Meloni in quel di Venezia si è dovuta accontentare della presenza del leghista Fedriga invece che del suo mito Salvini, impegnato ad assistere a una partita di calcetto.
Ma ha rimediato con Walter Rizzetto, l’ex deputato del Movimento 5 Stelle, oggi nel gruppo misto come Alternativa Libera, assurto a nuova icona della destra ben-pensante e accolto dal coro “Uno di noi, Rizzetto uno di noi“ da una base priva di riferimenti ideologici, dove il primo che passa va bene.
Per chi fino a ieri riteneva che i riferimenti politici e culturali della destra europea fossero altri, un improvviso e traumatico ritorno alla realtà .
Benissimo far salutare un ospite, ma sbrodolarsi di giuggiole al grido “uno di noi” presuppone conoscere almeno due elementi: chi è lui e chi siamo noi.
E mentre ci appare chiaro il percorso politico di Rizzetto che ha lasciato i Cinquestelle anche per ragioni di contrasti locali ed è colui che è andato come capodelegazione alle consultazioni di Renzi fino a ieri come “Alternativa Libera”, forse il problema per i Fratelli d’Italia verte sul capire “chi siamo noi”.
Non tanto da dove vengano (cosa ben nota, con una decennale sudditanza a Berlusconi, nel cui governo hanno avuto anche ruoli di primo piano), ma dove vogliano andare.
Dal palco Rizzetto ha criticate le politiche d’immigrazione del governo Renzi, ha parlato della necessità di dare un forte aiuto ad artigiani e imprenditori e ha espresso sostegno alle forze armate e ai due marò.
Il minimo sindacale per meritarsi un selfie che Giorgia non nega a nessuno.
Avanti un altro.
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