QUANDO MELONI TUONAVA: “PRETENDIAMO CHE LE ACCISE VENGANO ABOLITE”: OGGI LE AUMENTA E IL COSTO DEL GASOLIO SALE DI 1-2 CENTESIMI AL LITRO… IL TESORO PUNTA A INCASSARE UN MILIARDO DI EURO DALLA MISURA
IL PD ATTACCA: “LA DESTRA AGGIRA IL PARLAMENTO DATO CHE GLI AUMENTI PASSERANNO DIRETTAMENTE DALLA SCRIVANIA DEI MINISTRI AI DISTRIBUTORI”
Tra 1 e 2 centesimi in più al litro. Ecco l’aumento del gasolio. I rincari dal benzinaio scatteranno non appena il governo approverà il decreto attuativo, in ogni caso quest’anno. L’atto decisivo ieri, al Senato. In commissione Finanze si vota il parere al decreto legislativo sul riordino delle accise dei carburanti (le imposte fisse incluse nel prezzo alla pompa ndr).
Nel testo compare una condizione per il via libera: un «tendenziale riavvicinamento» delle accise di gasolio e benzina, che oggi sono pari rispettivamente a circa 62 e 73 centesimi per ogni litro.
Uno scarto di 11 centesimi che si annullerà nei prossimi anni, fino ad arrivare al riallineamento delle aliquote. Per questo gli aumenti del diesel non saranno limitati al 2025: l’incremento complessivo sarà di 5,5 centesimi. Al contrario le tasse sulla benzina diminuiranno, seguendo lo stesso trend.
«Hanno vinto le elezioni promettendo tagli alle accise e invece le aumentano aggirando anche il Parlamento dato che gli aumenti passeranno direttamente dalla scrivania dei ministri ai distributori », incalza la senatrice dem Cristina Tajani riferendosi al decreto interministeriale Mef-Ambiente.
Il riequilibrio delle accise punta a «sostenere il pieno raggiungimento » della transizione energetica. Le risorse aggiuntive che arriveranno dall’operazione (180 milioni per ogni centesimo quest’anno, circa 1 miliardo a regime) serviranno a finanziare l’aumento medio di 200 euro lordi mensili per 110 mila autoferrotranvieri.
Al Senato, la giornata non finisce qui. Tra gli emendamenti al Milleproroghe spunta la proposta della Lega che rilancia la maxi- rottamazione in 120 rate delle cartelle fino al 31 dicembre 2023. E sempre il Carroccio chiede di rinviare di un anno, dal 2026 al 2027, l’aumento della tassazione sulle criptovalute previsto dalla manovra.
(da agenzie)
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