QUATTRO SOTTOSEGRETARI PER MARONI: INIZIA L’ERA DELLA PADAGNA DEL MAGNA MAGNA
IL SASSOFONISTA AVEVA PROMESSO CHE AVREBBE AZZERATO LE NOMINE…. ALLA FINE LE HA RADDOPPIATE: DUE POSTI ALLA LEGA E DUE AL PDL
Dopo gli assessori, in gran parte esterni, nella giunta di Roberto Maroni arrivano i sottosegretari.
Alla fine dovrebbero essere addirittura quattro: due del Pdl e altrettanti della Lega, nonostante all’inizio il neogovernatore avesse fatto capire che era sua intenzione azzerarli, salvo successivamente annunciare che si sarebbe limitato a nominarne due. Invece con ogni probabilità ci sarà il raddoppio.
I primi due dovrebbero essere nominati appena dopo Pasqua: per il Pdl si fa il nome di Marco Cirillo, sindaco di Basiglio e molto vicino a Paolo Berlusconi, che dovrebbe ottenere una delega all’Expo e ai rapporti con gli enti locali, sempre che alla fine non si decida di sdoppiare gli incarichi per giustificare il raddoppio delle poltrone.
Per il Carroccio il prescelto dovrebbe essere il maroniano Dario Galli, presidente leghista in scadenza della Provincia di Varese, che secondo indiscrezioni raccolte in ambienti del suo partito non si sarebbe candidato alle ultime elezioni regionali proprio perchè aspirava a un posto nella squadra di Maroni, piuttosto che accontentarsi del ruolo di commissario come previsto dalle nuove norme sul superamento delle Province.
L’ipotesi è che diventi sottosegretario alle Comunità montane.
Caustico il commento del capogruppo del Pd, Alessandro Alfieri: «La scelta di Maroni di nominare molti assessori tecnici ha già fatto lievitare i costi. Se a questo si aggiungessero le nomine dei sottosegretari, si partirebbe veramente con il piede sbagliato: continuiamo a sostenere che, oltretutto, si tratta di ruoli inutili dato che le stesse deleghe potrebbero tranquillamente essere assegnate agli assessori».
Nel frattempo si avvicina l’inizio ufficiale della decima legislatura.
Mercoledì, nella prima seduta del Consiglio regionale, Maroni illustrerà il suo programma e annuncerà la costituzione di una commissione regionale Antimafia.
Il primo atto del consiglio sarà l’elezione del nuovo Ufficio di presidenza dell’aula: sembra scontata la scelta di eleggere presidente l’ex assessore regionale ciellino Raffaele Cattaneo e il coordinatore regionale pdl Mario Mantovani sta mediando per vincere le resistenze dei leghisti.
Le due poltrone di vicepresidente dovrebbero andare al leghista Fabrizio Cecchetti e a un esponente del Pd tra l’uscente Sara Valmaggi e i consiglieri regionali Fabio Pizzul e Gian Antonio Girelli: il gruppo deciderà chi scegliere.
Per le poltrone di consigliere segretario, invece, i due prescelti dovrebbero essere Alessandro Colucci per il Pdl ed Eugenio Casalino del Movimento 5 Stelle, visto che il Pd ha offerto il suo posto ai grillini.
Nella prima riunione il nuovo organismo dovrà decidere il numero delle commissioni regionali: la scorsa legislatura quelle permanenti furono otto, più una speciale sul sistema carcerario.
Resta ancora aperta la partita della nomina di alcuni capigruppo.
Se Pd e lista Maroni hanno già deciso, rispettivamente, per Alessandro Alfieri e Stefano Bruno Galli, il gruppo del Carroccio dovrebbe scegliere tra Massimiliano Romeo e Ugo Parolo.
Nel Pdl Claudio Pedrazzini dovrebbe spuntarla su Giulio Gallera e sul ciellino Claudio Parolini.
Andrea Montanari
(da “La Repubblica”)
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