QUE VIVA GASPARRI: ABBAIA ALLA LUNA E SI CREDE AL PACINO
IL CURCHILL ALLA VACCINARA DA TRENT’ANNI IN PARLAMENTO
La vita è triste, ma per fortuna c’è Maurizio Gasparri. La sua perenne presenza nei luoghi del potere ci emoziona e ci illumina.
Nei giorni scorsi, Gasparri si è arrabbiato con il conduttore di Agorà su RaiTre perché il tapino, improvvidamente, lo aveva definito un esponente di Fratelli d’Italia. Il Gasparri, annata 1956 orgogliosamente e da sempre mal portata, è andato su tutte le furie tenendo a specificare di non aver mai militato nel partito post fascista della Meloni. Vero. Come è vero che Gasparri è stato sin dalla fine dei Settanta un pezzo grosso della gioventù destrorsa italica, inutilmente e colpevolmente lanciato da Gianfranco Fini (di cui ora Gasparri parla malissimo, da persona diversamente riconoscente qual è).
Gasparri fu pure eletto deputato nel 1992 tra le file del Movimento Sociale Italiano. La sua è la classica storia da La Russa minore, ma se gli ricordi che è stato (ed è ancora) un uomo di destra si offende.
Politico (parola grossa, ma ce la perdonerete) da sempre aduso alle gaffe e all’evanescenza contenutistica, Gasparri è via via scomparso dai radar della tivù politica in prima serata, e per questo tende a pascolare in quei programmi mattutini solitamente assaltati da parlamentari di seconda e terza fascia.
Sono lontani i fasti del berlusconismo d’oro, durante i quali il Gasparri scriveva (o per meglio dire dava il nome) a leggi deliberatamente imbarazzanti, fatte su misura per compiacere il sire di Arcore.
Mai simpatico e di rado garbato, Gasparri continua ad abbaiare alla Luna e alla sinistra. Di recente si è nuovamente scagliato contro Report, per lui null’altro che un programma fantasy, e gli estimatori di Ranucci ne ricordano del resto l’educazione somma ogni volta che qualche giornalista ha osato chiedergli un parere.
Da sempre sabotatore di se stesso, a gennaio Gasparri – tuttora vicepresidente del Senato, quasi non bastasse come disgrazia avere La Russa come presidente – è riuscito a dire castronerie serali anche sulla guerra di Crimea. Gasparri tende a non sapere nulla di nulla, e per questo fa il politico (di successo, of course). Non si conosce in natura nessun suo fan, ed è un peccato. Per una serie di motivi.
1) Gasparri è convinto di somigliare ad Al Pacino, e peggio ancora è convinto che sua moglie ci creda sul serio.
2) Gasparri vive su Twitter per dileggiare chiunque non la pensi come lui, e leggerne le perle dimostra come per avere fortuna nella vita non solo non serva avere talento, ma tutto sommato convenga proprio non averlo.
3) Gasparri ha insultato una fan di Fedez per la sua (secondo lui) bruttezza e poca intelligenza, e anche questo ci fa capire come Gasparri abbia in casa degli specchi foderati di ghisa.
4) Gasparri mette tutti di buonumore, perché non appena lo nomini si mettono a ridere tutti.
5) Gasparri scambiò una foto di Jim Morrison per un immigrato clandestino barbuto, da persona che capisce di musica come Donzelli di neuroni, e quando glielo fecero notare lo prese come complimento.
6) Gasparri coniugò il passato remoto di “chiedere” con la parola mitologica “chiesimo”, e poi diede la colpa al social media manager, ai comunisti e agli alieni.
7) Gasparri ha un altro record personale: riesce a dire cose sensate solo quando lo imita Neri Marcorè.
Si potrebbe andare avanti in eterno con l’agiografia convinta di questo Churchill alla vaccinara, ma basta aggiungere quanto segue: uno così, da trent’anni o giù di lì, è al potere e ci sguazza pure. E questo mero dato di fatto non è che la prova ulteriore – e inequivocabile – di come questo Paese sia ampiamente alla canna del gas. Que viva Gasparri!
(da Il Fatto Quotidiano)
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