QUELLI/E CHE SCULETTAVANO INTORNO A FINI
QUANDO LE COSE ANDAVANO BENE E FINI LI AVEVA TOLTI DAL SOTTOSCALA DELLA POLITICA, RIPETEVANO A MEMORIA LE TESI DI FLI, ORA SONO TORNATI A PULIRE LE SCALE CON LO SPAZZOLONE E LO STRACCIO
L’occasione di queste poche righe di costume ce la fornisce la visita di Papa Francesco a Lampedusa con la sua denuncia: “Chi ha pianto per la morte di questi fratelli e sorelle? Per queste persone che erano sui barconi e per le giovani mamme che portavano i loro bambini? Chi ha pianto per questi uomini? Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del patire. La globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere”.
Chi ci segue da anni sa che sul tema siamo sempre andati controcorrente rispetto al becerume imperante in una certa pseudodestra italica, sempre pronta a richiamare i migranti ai loro doveri, ma senza mai rammentare i loro diritti.
Come se destra non fosse rispetto della dignità umana e delle convenzioni internazionali che il nostro Paese ha firmato.
Come se seguire l’iter legale per l’eventuale rimpatrio di chi non ha titolo per restare nel nostro Paese, fosse una noiosa perdita di tempo e fosse pertanto più rapido provvedere al loro affogamento in mare, magari stipulando convenzioni ad hoc con un criminale esperto nel fare il lavoro sporco per nostro conto.
Concedendogli pure un bonus per il disturbo: tot immigrati affogati, tot chilometri di strade asfaltate.
In quei tempi i parlamentari di Fli erano ancora allineati a Pdl e Lega e votavano norme vergognose.
Poi la svolta di Fini e un approccio diverso: non certo accoglienza senza limiti, ma rispetto della legge e della dignità umana.
Il manifesto di Bastia Umbra segna il cambiamento, ed ecco che intorno a Fini si manifesta il popolo adorante di sculettatori/trici di professione, di adoratori della “destra moderna”, di convertiti allo studio dei “flussi migratori”.
Sembravano sinceri quando si accapigliavano con i becerodestri nel pretendere rispetto dei diritti e non solo dei doveri o quando hanno scoperto che esistevano i diritti civili, faceva così chic.
Invece che capire che il tema non poteva essere lasciato alla sinistra, si compiacevano solo di essere stati ammessi nei salotti buoni: non per rivoltarli come un calzino, ma solo per posare le chiappe su una poltrona.
Svanita la prospettiva di trovare collocazione ai loro poco nobili lombi, finita Fli per errori che abbiamo denunciato a tempo debito (raccogliendo gli improperi proprio degli sculettatori/trici perchè osavamo criticarne la gestione) rieccoli mescolarsi ai loro odiati nemici leghisti e pidiellini.
Addio coerenza sui contenuti: i migranti tornano a essere gasparrianamente “clandestini”, il Papa “poteva evitare” certi riconoscimenti ( ai morti, badate bene…) , arrivano nei commenti fin dove neanche la Santanchè ha osato librare le sue morbide ali.
C’è chi ha bisogno di rifarsi una verginità politica, c’è chi sculetta altrove.
In politica ci vuole culo, secondo taluni osservatori.
Forse è vero.
Ma con certe facce da culo è sempre meglio non avere nulla a che fare.
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