QUOTA 100: LA MARCHETTA DI SALVINI E’ COSTATA AGLI ITALIANI 23,2 MILIARDI E HA INTERESSATO SOLO 380.000 PERSONE IN TRE ANNI
LO STUDIO INPS: “NUMERO DELLE DOMANDE AMPIAMENTE AL DI SOTTO DI QUELLE ATTESE”
Lo si legge in uno studio di Inps e Upb presentato oggi secondo il quale il numero delle domande è “ampiamente al di sotto di quelle attese” e l’importo è “inferiore di circa 10 miliardi rispetto ai 33,5 stanziati dal DL 4/2019”.
Secondo lo studio nel complesso con le persone che hanno maturato i requisiti e che fanno domanda successivamente si potrà arrivare a fine 2025 a 450mila persone.
A ricorrere a ‘Quota 100’ sono stati soprattutto gli uomini con una percentuale del 69%, emerge dall’analisi.
Il rapporto tra anticipo effettivo e anticipo massimo (quello corrispondente all’utilizzo di ‘Quota 100’ non appena possibile) si colloca in media poco sopra il 90% per buona parte degli utilizzatori: mediamente l’anticipo rispetto al più vicino dei requisiti ordinari è di 2,3 anni.
L’anticipo ha inciso in maniera significativa sul valore dell’assegno: mediamente lo ha ridotto del 4,5% per anno di anticipo per i lavoratori autonomi, del 3,8% per i dipendenti privati e del 5,2% per i dipendenti pubblici. L’età media alla decorrenza si è attestata poco al di sopra di 63 anni, mentre l’anzianità media è di 39,6 anni.
Il pensionamento con ‘Quota 100’ è avvenuto prevalentemente a ridosso della maturazione dei requisiti: per chi ha maturato il diritto nel 2019 il take-up complessivo a fine 2021 è stato del 49%, per quanti hanno maturato i requisiti nel 2020 il tasso di adesione complessivo a fine 2021 è del 47% (suddivisibile in 41% realizzato nel 2020 e 10% nel 2021).
(da agenzie)
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