RAFFAELLA DOCIMO, DOCENTE DI ODONTOIATRIA, VERSO LA RINUNCIA ALLA GUIDA DEL MAXXI: BOCCIA COLPISCE ANCORA
MARIA ROSARIA AVEVA IRONIZZATO: “CURRICULUM ADATTO…”
Il ciclone Boccia ha travolto anche la successione al Maxxi dopo la nomina del suo presidente, Alessandro Giuli a nuovo ministro della Cultura. Prima una indiscrezione su Dagospia, poi voci sempre più insistenti: Raffaella Docimo, nominata in Consiglio da Gennaro Sangiuliano, docente di Odontoiatria pediatrica a Tor Vergata, amica di vecchia data dell’ex ministro della Cultura, ex candidata (non eletta) per Fdi alle elezioni europee nel collegio Italia Meridionale e come consigliera anziana destinata a traghettare il Maxxi negli affari urgenti, intende declinare l’incarico facendo un passo indietro.
Nome legato a Boccia-Sangiuliano
Non ci sono conferme ma nemmeno smentite dal Maxxi ma la voce è molto credibile. Docimo ha trovato, in molte ricostruzioni giornalistiche, il suo nome strettamente legato alla vicenda Boccia-Sangiuliano. Sarebbe stata proprio lei a presentarli a Napoli durante una iniziativa elettorale per la sua elezione. Docimo e Sangiuliano si conoscono dai tempi del liceo a Napoli, hanno condiviso molte esperienze politiche giovanili nella destra. Ma ora questo accostamento alla vicenda politico-sentimentale tra Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano deve averle provocato più di un imbarazzo. Boccia aveva già ironizzato su Instagram: «Questo curriculum mi sembra adatto alla carica…» Docimo ha così deciso di rinunciare a un incarico prestigioso, anche se a tempo, per evidenti motivi di opportunità (avendo anche un incarico universitario).
E così la guida del Maxxi, in un momento delicatissimo, passerà alla giornalista Maria Bruni, anche lei membro del Consiglio della Fondazione, attualmente capo ufficio stampa dell’Ordine degli architetti di Roma e provincia, in passato assessore alla Cultura del comune di Frascati.
L’urgenza della successione
E’ comunque evidente che ora, tra le tante pratiche che attendono il nuovo ministro Alessandro Giuli, la nomina di un nuovo presidente della Fondazione non appare più un fatto rituale ma assume un carattere di massima urgenza. Parliamo dell’unico Museo nazionale delle arti del XXI secolo e, sia per motivi economici che legati alla programmazione artistica, è impensabile immaginare un potere vacante a lungo termine. Toccherà presto a Giuli nominare il proprio successore, uomo o donna che sia.
(da il Corriere della Sera)
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