RAVETTO: “NON PASSO CON VERDINI, RESTO IN FORZA ITALIA”. ORA SIAMO PIU’ TRANQUILLI
LA DEPUTATA ANNUNCIA IL MATRIMONIO CON IL COLLEGA DEL PD DARIO GINEFRA: “IO IN ALA? SOLO SPIFFERI DA TRANSATLANTICO”
Laura Ravetto convola a giuste nozze. Ma non con Denis Verdini.
Dalla vita privata a quella politica il passo è breve. Così quando Il Tempo telefona alla parlamentare di FI per chiederle di raccontare la sua storia d’amore col deputato Pd Dario Ginefra, diventa inevitabile porle una domanda sulle voci di Transatlantico secondo le quali il suo passaggio con Verdini sarebbe imminente.
«Ma perchè dite queste cose? – risponde la Ravetto – In Transatlantico ci sono tante voci, continui spifferi… Io sono qui in Aula alla Camera, vado in tv quasi ogni giorno a parlare a nome di Forza Italia».
Insomma, nessun passaggio nelle fila verdiniane. Quanto all’imminente matrimonio, la deputata azzurra rimanda cortesemente all’articolo in uscita oggi su Chi.
«Ci sposiamo per… incoscienza – racconta Ginefra al settimanale di Alfonso Signorini – E perchè io amo Laura profondamente e voglio prendermi cura di lei».
«Tra noi il sentimento ha prevalso sulle nostre differenze – dice lei – Razionalmente non siamo fatti l’uno per l’altra, siamo agli antipodi. Ma come potevo resistere a un uomo che si è messo a nudo pubblicamente con quella lettera aperta che ha inviato questa estate alla Gazzetta del Sud?».
Una dichiarazione d’amore controcorrente, ma efficace per far sì che gli eterni «promessi sposi» di Montecitorio annuncino le nozze che arrivano dopo quattro anni di amore e di tira e molla dei due fidanzati «bipartisan» che non potrebbero essere più diversi.
Non si tratta dell’unica coppia mista: sempre a Montecitorio c’è quella composta da Nunzia De Girolamo (FI) e Francesco Boccia (Pd).
«Il nostro matrimonio non è il compromesso storico nè il patto del Nazareno – dice Ginefra – Al netto dei sentimenti siamo due persone che nella diversità si apprezzano. Per il rapporto Nord-Sud non siamo mica i personaggi di un film di Checco Zalone. Per tante cose sono più montanaro di lei e lei è più terrona di me».
Anche le nozze, che si terranno nel Castello di Monopoli il 4 giugno, sono frutto di una mediazione politica. «Io avrei voluto una cerimonia a Roma, in Campidoglio, per invitare Camera, Senato, tutto il governo e il presidente Mattarella – spiega Laura Ravetto – Dario invece preferiva nozze intime. Dieci persone in un paesino sperduto. Alla fine gli invitati saranno un centinaio. Pochi politici, tutti amici, e rigorosamente bipartisan. Il vestito l’ho disegnato io e lo sta cucendo Graziana, una sarta di Putignano specializzata in abiti di pizzo. Le fedi saranno semplicissime».
(da “il Tempo“)
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