REGIONE LOMBARDIA, ARRIVA LA BAND MARONI CON LA SOLISTA VOTINO , IL TROMBAT-TISTA GIBELLI, LA VOICE DAVERIO E LA TUTTOFARE SONIA VIALE
COMUNICATORI E DIRIGENTI PRESI IN BLOCCO DALLA LEGA, IL SASSOFONISTA SI PORTA DA VIA BELLERIO ANCHE ROVENA E FEDERICA E SCENDE DAL 35° AL 2° PIANO: IN CASO DI SCOSSE INTERNE, SCAPPA PRIMA
Dalle giacche arancione-shocking agli occhialini rossoneri.
Dalla caricature di grandeur, tipiche del ventennio formigoniano, alla promessa di uniformarsi a uno stile più sobrio.
Dalle stelle del 35esimo piano ai – si suppone – meno faraonici uffici presidenziali che verranno ricavati tra il primo e il secondo di Palazzo Lombardia.
Perchè “io voglio stare coi piedi per terra”, come – con puntuta allusione al suo predecessore – ha spiegato Roberto Maroni alla pattuglia degli eletti della sua lista civica.
Prima li ha accompagnati in visita al Pirellone (“Mi piace di più di Palazzo Lombardia”, altra stoccata al Celeste), per poi invitarli a pranzo in un ristorante lì vicino, il Torriani 25.
Il nuovo governatore non si è ancora ufficialmente insediato, ma le sue prime mosse seminano qualche indizio sulle piccole e grandi novità che si annunciano in Regione. Dove Maroni, ormai quasi conclusa la fase di gestazione della giunta, si prepara a dotarsi di una squadra di tecnici fedelissimi.
Uomini e donne cui sarà affidato il compito di sostituire la “macchina” di strettissima impronta formigoniana che dal 1995 ha fatto il bello e il cattivo tempo in Regione.
I primi punti fermi ci sono già .
A cominciare dal nuovo segretario generale che ha già preso il posto del potentissimo Nicola Maria Sanese.
Si tratta del leghista Andrea Gibelli, vicepresidente nell’ultima giunta di Roberto Formigoni, non eletto alla Camera alle ultime politiche.
E chissenefrega dei maligni che (fuori, ma anche dentro la Lega) ironizzano sul “trombato che è stato premiato”.
Altra certezza, Isabella Votino sarà la portavoce del presidente.
Maroni l’ha voluta ancora con sè dopo l’esperienza al ministero, e dopo averla confermata come capo ufficio stampa della Lega dopo la sua elezione a segretario. Dove, quasi con furia iconoclasta, la ‘Isa’ si è data parecchio da fare per proporre una nuova immagine del movimento, meno legata a una simbologia tradizionale fatta di ampolle, saghe paesane, riti celoduristi.
E non è difficile immaginare che questa professionista irpina uniformerà al proprio stile parecchio accentratore tutto il settore della comunicazione in Regione.
Dove si annuncia un altro avvicendamento.
Maroni potrebbe affidare il posto di direttore di Lombardia notizie, l’agenzia di stampa della Regione, a un altro fedelissimo: Gianluca Savoini.
Che ora è a capo dell’ufficio stampa del consiglio regionale, incarico che andrà a un comunicatore vicino al Pdl, partito cui spetterà la presidenza dell’assemblea.
Il cuore pulsante del potere maroniano, forse ancora più della giunta, sarà la segreteria del presidente.
Maroni aveva fatto un pensierino su Stefano Candiani, il responsabile della sua campagna elettorale che però è stato eletto senatore e, sembra con un po’ di rimpianto, andrà a Roma.
Ora il nuovo governatore ha in mente di chiamare una sua vecchia conoscenza, leghista da sempre e amico tra i più stretti.
Si tratta di Paolo Besozzi, ingegnere dal lungo curriculum ora in forza alla società Serravalle come vicepresidente.
“Una macchina da guerra”, lo definiscono in via Bellerio, dove la sera del 26 febbraio Besozzi festeggiava con grande calore la vittoria dell’amico Bobo.
C’erano anche, emozionatissime, due signore che da anni curano l’agenda di Maroni facendogli da segretarie. Si chiamano Rovena e Federica: e lui, il governatore, non ha fatto alcuna fatica a convincersi che neppure nel suo nuovo ruolo potrà fare a meno di loro.
Affiancato al capo della segreteria Besozzi, dovrebbe arrivare un altro leghista che si è speso tantissimo nell’ultima campagna elettorale: si chiama Andrea Robbiani ed è sindaco a Merate.
Resta invece nel novero delle pure ipotesi la chiamata al Pirellone di Sonia Viale, segretaria della Lega in Liguria e già stimatissima sottosegretaria di Maroni al Viminale.
Viale non è stata rieletta alla Camera, spera di entrare nel parlamento europeo se Matteo Salvini si dovesse dimettere per fare il deputato (lei è prima dei non eletti).
Ma non sembra aria, Salvini preferisce Strasburgo: e secondo fonti leghiste la Viale potrebbe traslocare a Milano.
E c’è chi dice che al Pirellone andrà a lavorare come dirigente Johnny Daverio, che è stato già con lui al Welfare.
Anche lui ha la passione della musica: è la voce del Distretto 51, la vecchia band di Bobo.
Rodolfo Sala
(da “La Repubblica“)
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