RENZI ALL’ATTACCO PER L’INCHIESTA SU OPEN: “CHI DECIDE COS’E’ UN PARTITO? LA POLITICA O LA MAGISTRATURA?”
“DUE GIUDICI STABILISCONO CHE OPEN NON E’ UNA FONDAZIONE E CAMBIANO LE REGOLE IN MODO RETROATTIVO”
“Chi decide oggi che cosa è un partito? La politica o la magistratura? Su questo punto si gioca una sfida decisiva per la democrazia italiana”.
Con un post su Facebook, con al centro l’inchiesta sulla fondazione Open, Matteo Renzi torna all’attacco della magistratura. Per la seconda volta in poche ore. “Chiameremo in causa tutti i livelli istituzionali per sapere se i partiti sono quelli previsti dall’articolo 49 della Costituzione o quelli decisi da due magistrati fiorentini”, continua l’ex premier nel suo post.
Il leader di Italia Viva poi incalza e fa un riferimento alle perquisizioni disposte il 26 novembre dalla magistratura, in varie città d’Italia: “Perquisire a casa e in azienda, all’alba, persone non indagate che hanno dato lecitamente contributi alla fondazione Open è un atto senza precedenti nella storia del finanziamento alla politica. I finanziamenti alla fondazione sono tutti regolarmente tracciati: trasparenza totale!”. Poi torna sull’operato dei magistrati: “Due giudici fiorentini decidono che Open non è una fondazione ma un partito. E quindi cambiano le regole in modo retroattivo. Aprendo indagini per finanziamento illecito ai partiti! Ma come? Se era una fondazione, come può essere finanziamento illecito a un partito?”.
Alla fine la provocazione. Nel frattempo, scrive Renzi, “raccomando a tutte le aziende di NON finanziare Italia Viva se non vogliono rischiare: possiamo raccogliere solo microdonazioni di cittadini che non accettano questa gara al massacro contro di noi. E che al sito italiaviva.it/sostieni stanno contribuendo in queste ore, dimostrandoci solidarietà e affetto”.
(da agenzie)
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