RENZI DIETRO LA LAVAGNA: LE PALLE DEL GRANDE IMBONITORE
LA TELEVENDITA IN TV: AVANTI COSI’ E IL PD RITORNA AL 30%
La televendita sulla scuola del grande taroccatore non pare abbia prodotto gli effetti sperati: sindacati sempre più sul piede di guerra, anche per contenere l’incazzatura di centinaia di migliaia di docenti.
Cerchiamo di ristabilire qualche verità , rivolgendoci anche a chi a destra soffre di crisi di astinenza da capo carismatico ed è abituato a correre dietro al primo imbecille che si erge da decisionista.
Prima verità : le assunzioni
Renzi continua a dire “mai visto fare sciopero contro chi assume 100.000 precari”.
Palla indecente: lui non assume nessuno, è la corte di Giustizia europea che, dopo anni di sfruttamento e numerosi ricorsi, ha stabilito che l’Italia deve finirla con il taglieggiare i precari e deve assumerne 160.000.
A questo punto o li assumi o finisci nei guai.
Renzi prima ha infatti parlato di 160.000, poi di 130.000, adesso sono diventati 100.000. Farà bene ad assumerne 160.000 perchè gli altri 60.000 faranno ricorso e gli faranno un mazzo così (a spese del contribuente italiano).
Prima conclusione: Renzi deve solo dare seguito a una sentenza, non regala una mazza.
Questione presidi – manager
L’articolo 7 della riforma stabilisce che i dirigenti scolastici (i presidi) propongano gli incarichi ai docenti di ruolo. Un delirio da capetto complessato.
I docenti lavorano una vita per acquistare un punteggio, anche attraverso corsi di aggiornamento: esiste una graduatoria apposta per premiare chi ha più titoli.
E’ indecente che un preside possa scegliere la ventesima in graduatoria, penalizzando i primi diciannove, solo perchè è una sua amica, parente o amante.
Qui non c’entra una mazza il preside-manager, se vuole fare il manager si trovi un lavoro nel privato dove i dirigenti possono far fare carriera anche alla segretaria zelante, nel settore pubblico valgono i titoli non le marchette.
Bonus ai docenti meritevoli e 500 euro di buono spesa al supermercato della cultura
All’articolo 11 è stato inserito un Comitato di valutazione che dovrà deliberare il “bonus” al merito, formato oltre che dal preside, da due docenti, due genitori oppure un genitore e uno studente per le scuole di secondo grado.
Invece che portare gli stipendi dei docenti a livello europeo (almeno un terzo in più), invece che ripristinare gli scatti fermi da sette anni, Renzi stanzia una miseria (200 milioni) che si traduce in poche decine di euro per premiare chi pare a lui, neanche fossimo alla lotteria di capodanno.
Prima ti frega 300 euro al mese per anni, poi ne ridà 30 solo a chi risulterà simpatico.
Stesso discorso per il buono Esselunga di 500 euro da spendere per “andare a teatro, comprare libri e cazzate varie”.
Babbo Natale regala 40 euro al mese dopo che ti ha fregato lo scatto da 50 euro e bisognerebbe pure ringraziarlo.
Questione autonomia e scuola legata al territorio
L’autonomia può essere anche un’arma a doppio taglio che favorisce i territori più ricchi e strutturati. Il 5xmille ai singoli istituti privilegierà le scuole situate nei quartieri più ricchi aumentando il divario di dotazione rispetto a quelle più povere.
Finanziamento alle scuole private
E’ previsto il finanziamento per chi iscrive i propri figli alle scuole private per 400 euro ad alunno. E’ l’ora che anche a destra si riaffermi il principio costituzionale che non prevede che lo Stato finanzi le scuole private.
Libere di esistere, ci mancherebbe: ma se sono private si finanzino da sole, in base alle norme del libero mercato.
Se uno vuol mandare il figlio a una scuola privata è giusto che lo faccia, ma se la paghi, non che la faccia pagare agli altri.
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