RENZI SI E’ DIMENTICATO IL SUD: CONFINDUSTRIA, SINDACATO E PRIMI CITTADINI CONCORDI
LE RISORSE NELLA LEGGE DI STABILITA’ DELUDONO TUTTI… “LA CRESCITA COINVOLGA IL MERIDIONE”… IL MASTER PLAN PROMESSO SI E’ VOLATILIZZATO
Chi all’annuncio del famoso “masterplan” per il Sud si era preparato ad essere travolto da un fiume di risorse in arrivo da Roma sarà certamente rimasto deluso.
L’annuncio del premier Matteo Renzi dei fondi stanziati nella Legge di stabilità per il meridione, che si aggirano intorno ai 450 milioni di euro, di cui 150 a partire da quest’anno, ha lasciato l’amaro in bocca a molti.
E riesce a mettere d’accordo sindacalisti, industriali e sindaci “di strada” come Luigi De Magistris.
Inutile, insufficiente o inesistente, è più o meno questo il giudizio che viene dato sull’entità delle somme messe a bilancio per la questione meridionale.
Ed è proprio la questione meridionale uno dei punti toccati nel suo messaggio al Convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “I segnali di ripresa e le migliorate prospettive di crescita per il nostro Paese devono coinvolgere il sud del Paese”, ha detto.
“Il Mezzogiorno – ha continuato – è patrimonio di tutti, con le sue risorse ed i suoi valori. Con le sue straordinarie bellezze artistiche, paesaggistiche e ambientali; con i suoi giovani e la loro voglia di riscattarsi e di affermare il valore della legalita’, da cui nasce la speranza concreta per il rilancio del sud. Per essere terra di accoglienza e straordinaria umanità , con il soccorso ai migranti in fuga”.
Nessun riferimento, ovviamente, alla legge di stabilità , ma un invito rivolto a tutti a tenere sempre presente la centralità del Meridione per la ripresa del Paese.
Critiche alla manovra.
Tuttavia, tornando al dibattito politico, le misure appena annunciate dal presidente del Consiglio Renzi a tanti non sembrano essere sufficienti.
“Sul Sud non c’è nulla, nemmeno un po’ di minestra riscaldata visto che tra le priorità strategiche c’è la fine della Salerno Reggio Calabria che non è una novità “, ha detto il primo cittadino di Napoli de Magistris commentando i contenuti della Legge di Stabilità illustrata ieri dal presidente del Consiglio Renzi.
Secondo il sindaco nel testo non ci sono “fatti significativi” nemmeno sul fronte delle risorse per il Mezzogiorno.
“Non è – ha aggiunto de Magistris – una manovra che fa registrare una svolta nei rapporti tra Governo e Mezzogiorno e tra il Governo e Napoli. Da questi governi liberisti – ha proseguito – ormai non mi aspetto manovre che vadano nella direzione di una giustizia sociale e della riduzione delle disuguaglianze. Noi – ha concluso – continueremo a lottare per migliorare grazie alle nostre forze”.
Stessa delusione si legge nelle parole di Marco Gay, presidente dei giovani di Confindustria: “Dov’è finito il ‘Master Plan’ per il Sud annunciato ad agosto? Possiamo parlare di ‘Master Plan’ per il Sud senza avere ancora un piano industriale per l’Italia intera? Chiediamo un progetto di politica industriale da due anni – ha aggiunto il leader dei giovani industriali -, chiediamo di coinvolgere nella progettazione chi al Sud lavora e fa impresa – non solo le amministrazioni pubbliche – e che sia uno shock positivo”.
“Leggiamo invece – specifica il presidente dei giovani di Confindustria – che il ‘Master Plan’ per il Sud sarebbe un insieme di misure che, in tutto, valgono 150 milioni quest’anno, su una finanziaria che vale quasi 30 miliardi. Che non ci sono il credito d’imposta per i nuovi investimenti e ampliamenti, quello per la ricerca, i contratti di sviluppo, come invece ci aspettavamo. Così è troppo poco – conclude – quasi inutile”.
Le misure contenute nella manovra a favore del Sud non sono abbastanza.
I fondi stanziati troppo pochi, sostengono i sindacati: “Il notevole battage propagandistico del Presidente del Consiglio sulla Legge di stabilità non riesce ad edulcorare la dura realtà – si legge in una nota della Cgil calabrese – Si favoriscono i ceti redditieri e gli immobiliaristi. Non c’è una credibile politica di rilancio e di investimenti e della produzione e non c’è nessun impegno serio e strategico per la Calabria e per il Sud”. §Per la presidente della Cisl Annamaria Furlan “i provvedimenti che il governo ha preso sul Sud nella finanziaria siano insufficienti, ci vuole altro, ci vuole più impegno e più investimenti”.
(da “Huffingtonpost”)
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