RIESUMATO IL CENTRODESTRA, NON C’E’ PIU’ RISPETTO PER I MORTI
QUATTRO ORE DI VERTICE A PALAZZO GRAZIOLI, SALVINI INCASSA LA RAI E L’ACCORDO SULLE REGIONALI, BERLUSCONI LA TUTELA DEI SUI AFFARI, LA MELONI QUALCHE POLTRONA NELLE LISTE
Certo, non è una “risurrezione” del centrodestra tout court, perchè il governo (almeno per ora) non è in discussione.
Ed è evidente che l’operazione rivela la tattica di Salvini, al centro di tre schemi di gioco politici: al governo con i Cinque stelle; alle amministrative con il tradizionale assetto di centrodestra, che consentirà al leader della Lega di insediare una marea di consiglieri comunali, regionali, assessori, ovvero tanta classe dirigente radicata sul territorio prima delle europee; sulla Rai con entrambi, Di Maio e Berlusconi, col Cavaliere che dà il definitivo via libera a Foa, ottenendo rassicurazioni sulla tutela dei suoi interessi aziendali, in materia di tetti pubblicitari.
Tema questo rimosso dalla discussione pubblica, anche dai Cinque Stelle che, solo una settimana fa, avevano proposto una riforma dell’attuale normativa.
Gli accordi, si sa, hanno un prezzo. Il prezzo dell’accordo su Foa, che venerdì sarà nuovamente indicato dal cda Rai come presidente, è proprio questo.
Però il vertice di palazzo Grazioli è soprattutto un segnale politico. E simbolico. Insomma, mettetevi nei panni dei Cinque Stelle.
In un solo pomeriggio hanno visto entrare a Palazzo Grazioli, come accadeva una volta, il ministro dell’Interno e il potente sottosegretario a palazzo Chigi per una riunione con Berlusconi e la Meloni non solo sulla Rai.
Hanno letto un comunicato finale che dà il senso dell’ufficialità dell’incontro, come accade nelle coalizioni vive e vegete.
In quel comunicato viene anche ribadita la volontà , senza mai citare il mitico “contratto di governo”, di “trasformare in atti dell’esecutivo i principali punti del programma del centrodestra votato dagli elettori”.
E, per finire, è stato siglato l’accordo per le regionali, che porterà molto probabilmente il centrodestra a vincerne anche parecchie.
Magari non è un cuneo, nell’immediato, piantato nell’alleanza di governo, però è un fatto politico rilevante.
Alla fine dell’incontro quella vecchia volpe di Berlusconi ci ha messo un bel carico, con parole dure come pietre sull’attuale governo che mina “la libertà ” e promettendo che “presto tornerà al governo il centrodestra”.
Qualcuno, tra i Cinque stelle, deve essersi innervosito parecchio perchè, insomma, c’è un limite a tutto. Ed è dovuto correre ai ripari il solito Giorgetti assicurando che “l’attuale governo durerà cinque anni”.
In verità , non siamo di fronte al classico caso di una assicurazione di fedeltà , dopo che si è consumato il tradimento.
Più volte nel corso dell’incontro, Berlusconi ha provato a indurre in tentazione Salvini: con il centrodestra al oltre il 40%, gli si spalancherebbero le porte di palazzo Chigi e sarebbe il capo di una coalizione naturale, non il socio di un governo che ormai non è d’accordo su niente e pare un casino su dossier per nulla irrilevanti, compreso il pacchetto sicurezza che lo ha fatto imbestialire un bel po’.
Il problema è che questo casino a Salvini, per ora, va benissimo. Il leader leghista ha gagliardamente resistito alle lusinghe perchè “va bene così”, “sono persone serie, ragionevoli, e io non violo i patti”.
Va benissimo perchè consente, come accaduto oggi, di spostare la bilancia a destra sul terreno di gioco del governo, proprio perchè c’è sempre l’eventualità del “piano B” del ritorno con Berlusconi e la Meloni.
È quel che sta accadendo sulla manovra. Proprio in una pausa del vertice di palazzo Grazioli, il leader della Lega si è riunito con il suo staff economico per mettere a punto proposte — molto di centrodestra – che rappresentano un’Opa sulla manovra.
E lo stesso rinvio del cdm, a causa di tensioni con i Cinque Stelle, deriva da una intransigenza del leader della Lega sul pacchetto sicurezza.
È assai indicativo il silenzio pentastellato al termine dell’incontro a palazzo Grazioli. Finora, da quando il governo è nato, non c’era mai stato un incontro che avesse questa ufficialità .
Sarà anche un altro prezzo pagato a Berlusconi pur di chiudere sulla Rai, ma comunque rivela che, quando ha interesse, Salvini è disposto a farlo. Mettiamola così. Non è una risurrezione, ma la bilancia del governo pende di più a destra.
(da “Huffingtonpost”)
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