RIFORMA PROSTITUZIONALE: IL FINTO CANGURO, IL TELEFONO DI GASPARRI E IL REGISTRO LOTTI
RIFORMA FUORILEGGE TRA FIRME FALSE E CONSULENZE PROMESSE A PARENTI… LE RICHIESTE DI VERDINI
La Costituzione ridotta a una carta straccia e sporca.
Sull’orrenda riforma Boschi si addensano ormai sospetti che sono nubi nerissime, nemmeno si trattasse di un maxi-appalto dell’Expo o del sistema Grandi Opere dei lavori pubblici.
Nel ’47, Benedetto Croce invocò lo Spirito Santo per i lavori della Costituente, oggi a Palazzo Madama si invocano i magistrati.
Da Calamandrei a Roberto Cociancich, il balzo è nel giallo, più che nel buio.
Grida nell’aula di buon mattino, il senatore Sergio Divina, leghista: “Sto scongiurando l’evenienza di dover ricorrere agli inquirenti, a cui non potrebbe essere negato l’accesso agli atti. Non ci obbligate a ricorrere a prassi che non sono di quest’aula e che noi stessi non vogliamo. Vorremmo soltanto avere una copia dell’atto in questione”.
L’atto in questione è il fatidico emendamento-killer Cociancich,dal nome di un anonimo senatore del Pd.
Il mandante Aquilanti e la nullità del ddl
È l’emendamento di cui si parla da tre giorni e che nessuno ha visto. E che in ogni caso avrebbe una firma falsa.
Maurizio Gasparri, che del Senato è anche vicepresidente, dice che il mandante è il segretario generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilanti, una sorta di commissario del governo.
Si chiede ancora il leghista Divina: “Cosa accadrebbe se risultasse che il documento non esiste o è falso? Trascinerebbe in nullità tutto l’articolo 1 e farebbe crollare l’intera riforma che stiamo approvando”.
La Costituzione di Renzi e Verdini basata un falso.
A guidare il Senato, peraltro, c’è un magistrato, Pietro Grasso, che le sue indagini già le ha fatte: “Il documento esiste, è intestato, è sottoscritto”.
Gli ribatte Gian Marco Centinaio, altro leghista: “Ma è falso”. Grasso: “Il presidente ne è garante”.
Interviene pure il verdiniano Ciro Falanga: “L’atto con il quale un senatore presenta un emendamento è un atto di natura esclusivamente privata fin quando non viene approvato. Quindi già dobbiamo escludere l’intervento di inquirenti che sarebbero competenti soltanto se si trattasse di falso in atto pubblico”.
Lo sfogo dei trasformisti su uno smartphone
Dalle accuse di falso a quelle clamorose di Gasparri sulla compravendita in atto, lungo la direttrice di Denis Verdini, ex berlusconiano oggi renziano, e di Luca Lotti, factotum del premier.
Ieri mattina a Omnibus, l’ex ministro di An, oggi forzista, ha rivelato l’esistenza di registrazioni sul passaggio di altri azzurri alla formazione renziana di Verdini.
Queste le sue parole: “Il bar Ciampini è pieno di senatori da comprare. Bisogna liberare questo bar del centro da parlamentari che mettono le cimici sotto il tavolo, con registrazioni che potrebbero saltare fuori”.
Il bar Ciampini è a Roma in piazza San Lorenzo in Lucina ed è il quartier generale di Verdini.
Il primo protagonista è il pugliese Francesco Maria Amoruso, un tempo legato allo stesso Gasparri. All’insaputa di Amoruso, un suo collega di Forza Italia avrebbe registrato con lo smartphone uno sfogo del senatore trasformista e che tirerebbe in ballo sia Verdini sia Lotti.
Questa la denuncia di Gasparri una settimana fa in aula: “Vorrei che restasse agli atti del Senato — mi assumo la responsabilità di quello che dico — che il suo passaggio, come quello di altri, non è dovuto a sofferenze culturali; ad Amoruso del patto del Nazareno, a cui ha dedicato una nobile dichiarazione l’altroieri, non gliene è mai fregato niente: gli interessavano le consulenze per i familiari, probabilmente. Ma su questo torneremo”.
Sulla base di queste parole, il Movimento 5 Stelle ha fatto un esposto alla Procura di Roma.
Chi si vende e chi no. La banda dei falsari
Dice Gasparri: “Le registrazioni girano. Io pure ho delle telefonate in cui mi raccontano le offerte, qualcuno che si è venduto altri no. Ma io sono un signore. Mica posso far ascoltare telefonate private. Sono qui dentro, in questo telefono”.
Oltre ad Amoruso, ci sarebbe anche la voce di Domenico Auricchio, altro neoverdiniano ex azzurro, che avrebbe risolto i suoi problemi familiari come Amoruso.
Sintesi di Stefano Candiani, terzo leghista da citare: “Renzi riscrive la Costituzione utilizzando emendamenti falsi con il supporto dei verdiniani che si sono venduti per un piatto di trippa. Ci troviamo di fronte a una banda di falsari e di mascalzoni”.
La processione da Denis e le cambiali al governo
Il presunto mercimonio riformista sulla pelle (carta) della Costituzione è stato visibile anche ieri nell’aula del Senato.
Stavolta il confessionale di “Denis” non è stato da Ciampini. Una processione centrista a flusso continuo. I fittiani, i calabresi di Ncd, pure il ministro Angelino Alfano, spaventato dall’attivismo verdiniano.
Uno spettacolo che avrebbe indignato persino i renziani dallo stomaco forte.
Ed è per questo che si racconta di un “Denis” momentaneamente cupo a causa di un richiamo dello stesso Lotti, per la serie: “Devi per forza venire qui a fare queste cose?”.
Un alfaniano di Ncd parla poi di un apposito “registro Lotti”, in cui segnare tutte le richieste veicolate da Verdini.
Nomine e consulenze, perlopiù.
Fabrizio D’Esposito
(da “il Fatto Quotidiano“)
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