ROBERTO SAVIANO E IL RICORDO DI FALCONE E BORSELLINO SUL PALCO DELL’ARISTON
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Roberto Saviano parla di Falcone e Borsellino nel trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio sul palco dell’Ariston: “Ricordandoli li rimettiamo in vita, sentendoli battere in noi. Molti di noi ancora non c’erano quando vennero uccisi, eppure la loro storia è parte della nostra memoria collettiva. Sono simboli di coraggio. La storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino è la storia di chi sceglie di rischiare”.
Saviano ha ricordato anche Cesare Terranova, Pietro Scaglione e Rocco Chinnici, tra gli altri uomini di giustizia caduti per mano della mafia.
“Oggi vengono celebrati come eroi, ma non era così quando erano in vita: venivano accusati di spettacolarizzare il ruolo di procuratore antimafia. La scorta veniva vista come parte di una messinscena che dava fastidio a colleghi e giornalisti. Di Falcone si arrivò a dire che la borsa con 58 candelotti di dinamite trovata sotto casa sua se l’era messa lui per inscenare un tentato agguato e fare carriera”.
Il suo monologo era stato anticipato da lui stesso in un articolo sul Corriere della Sera: “Sanremo porta ricordi, odora delle cene in famiglia, della coperta che mi stringevo addosso sul divano con i piedi allungati sulle ginocchia di mio fratello. È lo spazio, come per ogni italiano, che è sempre lì, a riempire il commento, lo slancio, la critica, il giudizio, la ferocia, il motteggio, la polemica. Trent’anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Racconterò questo, racconterò anche di testimoni di giustizia. Ci tengo moltissimo al poter citare su quel palco una storia tra quelle che mi sono più care: quella di chi, scegliendo, scegliendo di prendere parte, scegliendo di assumere su di sé la responsabilità del cambiamento, si è esposta. Proverò a raccontare come Falcone e Borsellino siano riusciti non solo a fare tutto questo scegliendo la strada del coraggio, sapendo che tutti coloro che li avevano preceduti avevano pagato con la vita l’intraprendere la stessa strada. Mi piacerebbe essere all’altezza di un racconto sul coraggio, la capacità di scegliere”.
(da NetQuotidiano)
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