SALA SI AUTOSOSPENDE: “MI SERVE TEMPO PER CAPIRE”, IL PG: “DISPONIBILI A INTERROGARLO”
DUE REATI CONTESTATI: FALSO MATERIALE E FALSO IDEOLOGICO, IN RELAZIONE A UNA DATA FORSE FALSATA SU DUE VERBALI… MA NON C’E’ AVVISO DI GARANZIA
“La mia (futura) assenza è motivata dalla personale necessità di conoscere vicende e fatti contestati”.
Non parla, ma scrive il sindaco Sala che si è autosospeso dopo aver avuto notizia di essere indagato nell’inchiesta sulla ‘piastra’ Expo (per falso ideologico e materiale su una data falsificata nei verbali), mentre dalla procura generale arriva la massima disponibilità ad ascoltarlo.
Il sindaco di Milano, difeso dall’avvocato Salvatore Scuto, potrebbe decidere di presentarsi nei prossimi giorni davanti al pg Felice Isnardi per difendersi dalle contestazioni.
Una ‘mossa’ che potrebbe servire a convincerlo della sua estraneità ai fatti persuadendolo a stralciare la sua posizione da quella degli altri indagati in vista di una richiesta di archiviazione e uscire così anche dal ‘limbo’ politico dell’autosospensione.
I poteri alla sua vice.
La giornata è iniziata con una giunta straordinaria durata un’ora e mezza nel corso della quale ha spiegato agli assessori ciò che aveva detto ai suoi uomini di fiducia già nel corso della notte: Sala non ha cambiato idea e ha affrontato una giornata emotivamente tesa, nel corso della quale ha preparato la transizione dei poteri ad Anna Scavuzzo, la sua vice.
Alle 11.30 ha lasciato il Comune dall’ingresso secondario di via Case Rotte per non incontrare i giornalisti ed è andato a Palazzo Diotti, in corso Monforte, dove ha incontrato il prefetto.
Il prefetto ha preso atto della decisione.
Si è trattato più di una forma di cortesia istituzionale, dal momento che gli articoli cui si è appellato Sala per l’autosospensione non rientrano nel quadro normativo entro il quale il prefetto può intervenire.
Marangoni, dunque, ha preso atto. E il sindaco ha ribadito la sua posizione anche in una lettera che ha spedito al presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolè, alla sua vice in Comune, Scavuzzo, e all’omologa del Consiglio metropolitano, Arianna Censi.
“Mi serve tempo per capire”.
“La mia assenza – ha scritto, appunto, il sindaco – è motivata dalla personale necessità di conoscere innanzitutto le vicende e i fatti contestati, pertanto fino al momento in cui mi sarà chiarito il quadro accusatorio, ritengo di non poter esercitare i miei compiti istituzionali”.
Quanto tempo sia necessario non è facile dirlo, ma chi gli sta vicino ritiene non si tratti di troppo tempo. Anche perchè il Consiglio Comunale convocato oggi per la prossima settimana potrebbe voler dire che a quel punto il sindaco sarebbe nelle condizioni di spiegare le sue intenzioni per il futuro.
I due reati contestati.
“Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici” e “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”: sono questi i due reati contestati al sindaco nell’inchiesta.
Il nome di Sala, con quello dell’imprenditore Paolo Pizzarrotti, compare nella richiesta di proroga indagini, avocate dalla Procura Generale alla Procura, in aggiunta ai nomi dei 5 indagati già noti.
Le ipotesi mosse dall’accusa sarebbero di concorso in falso ideologico e falso materiale, reato che – stando alla richiesta di proroga delle indagini – sarebbe stato commesso il 30 maggio 2012.
Finanza: “Verbali commissione gara con data falsa”.
Due ‘verbali’ relativi alla “sostituzione” di due componenti della commissione giudicatrice della gara per l’appalto della ‘Piastra dei servizi’ riporterebbero “circostanze non rispondenti alla realtà ” e, in particolare, sarebbero stati retrodatati con “l’intento di evitare di dover annullare la procedura fin lì svolta” anche per il “ritardo” sui “cronoprogrammi” dell’Expo. Lo scrive la Guardia di finanza in un’informativa del maggio 2013 agli atti anche della ‘vecchia’ inchiesta dei pm poi avocata dalla Procura Generale.
Dalla Procura generale.
Sala, iscritto nel registro degli indagati nelle ultime settimane, non è mai stato convocato per un interrogatorio, nè ha ricevuto un avviso di garanzia.
Dell’iscrizione ha avuto formalmente notizia solo tramite la notifica via posta elettronica certificata a un avvocato d’ufficio (Luana Battista, 37 anni, milanese, che ha riferito di averlo scoperto solo questa mattina) da parte del gip Lucio Marcantonio della richiesta di proroga delle indagini datata 6 dicembre.
Un atto imposto dal codice di procedura penale per permettere agli indagati di presentare memorie difensive.
Il sostituto pg Felice Isnardi, titolare dell’indagine, sarebbe dunque disponibile a ricevere e interrogare il sindaco se volesse chiarire la sua posizione.
Negli uffici del terzo piano, dove ‘regna’ il riserbo, si apprende inoltre che l’intenzione dei magistrati è quella di arrivare in tempi celeri ad una conclusione dell’inchiesta.
Sostegno a Sala su Facebook.
Sala ha comunicato su Facebook la sua decisione di autosospendersi intorno a mezzanotte. In dieci ore il post ha ricevuto circa 600 commenti.
La maggiorparte sono a suo sostegno e approvano la scelta, gesto considerato sintomo di serietà . In uno dei commenti si legge: “Renzi e Sala, quando la politica sa assumersi le proprie responsabilità . Una cosa mai vista prima in italia e a cui noi italiani non siamo abituati. Il tempo è galantuomo ed entrambi rialzeranno presto la china”.
Un altro: “Renzi si dimette dopo aver perso il referendum, il sindaco di Milano si auto sospende dopo aver appreso dai giornali di essere indagato. Mi chiedo: siamo in italia? In bocca al lupo a entrambi!”
(da “La Repubblica“)
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