SALVINI APRE CENTRO ACCOGLIENZA PROFUGHI IN VIA BELLERIO: IN ARRIVO RICICLATI E VOLTAGABBANA CON GLI SCAFISTI DELLA LEGA SUD
L’ESPERTO IN ASSUNZIONI A SPESE PUBBLICHE E SENZA CONCORSO DI MOGLI PASSATE E PRESENTI BUTTA A MARE ANCHE IL FEDERALISMO PUR DI ACCHIAPPARE QUALCHE VOTO AL SUD… E ASSOLDA PER LA TRAVERSATA ANCHE I SERVITOR DI TRE PADRONI
C’era una volta il verde leghista. La Padania libera e i militanti con le cornamuse. E soprattutto c’era una volta, anche se erano pochi anni fa, il Matteo Salvini che la notte a Pontida, tra una birra e l’altra, intonava cori contro i napoletani con i giovani padani. La Lega 2.0 che nasce venerdì mattina alla sala del Mappamondo della Camera, nel cuore di Roma (ex “ladrona”) avrà invece il giallo e il blu come colori dominanti.
E un nome che farà da filo conduttore del frastagliato arcipelago di club, liste e associazioni che dreneranno voti di destra al centrosud: Salvini.
Non si può certo dire che la vecchia Lega, quella del Senatur, non fosse a suo modo un partito personale,e infatti il nome del Capo campeggiava nel simbolo con l’Alberto da Giussano.
Ma in quel caso la persona del leader stava dentro un racconto più complesso, fatto di popoli, ampolle e rivolte fiscali.
Stavolta invece il tratto personale del partito di Salvini si fa ancora più forte, grazie al disegno strutturato di costruire un movimento che scimmiotta il lepenismo, dunque rivolto a tutti gli italiani, a partire dagli orfani di Forza Italia e della destra in senso molto lato.
“Prima il Nord”, il poco fortunato slogan della breve stagione maroniana, che mirava a dimenticare Padania e ampolle e a costruire una forza politica macroregionalista, è sparito dai radar.
Così come la parola ”Nord”, la questione settentrionale e il federalismo.
Tutto archiviato, ora sono No euro e no immigrati i due capisaldi dell’altro Matteo, leader onnipresente in tv e sui social network, spinto un giorno si saprà da chi e da quali interessi.
ll progetto di Salvini sarebbe quello di costruire un partito di destra fortemente leaderistico con poche parole d’ordine legate all’euroscetticismo e alla destra europee e solidi riferimenti internazionali nel Front National e nel partito russo di Putin .
Un progetto assai ambizioso, che ha cambiato gli iniziali connotati pensati per la Lega del Sud: quello che nascerà sarà una sorta di franchising politico, in comune le varie organizzazioni territoriali avranno il nome “Salvini” (poveretti…) e poi la declinazione locale: “Bari con Salvini”, “Calabria con Salvini” e via dicendo.
Siamo in pieno delirio di onnipotenza, anche perchè il trend sembra essersi fermato L’obiettivo del Capitone sarebbe di catalizzare consensi del centro sud sulla base della contingente popolarità del leader.
Il tema dei riciclati è al centro dell’agenda di Raffarele Volpi, senatore bresciano di lungo corso che ha in mano da mesi il dossier “Lega sud”.
Ed è anche il motivo per cui il varo, previsto per inizio dicembre, è stato più volte rinviato.
Da alcune settimane girano alcuni nomi più o meno noti del vecchio centrodestra: Silvano Moffa, ex vicepresidente della provincia di Roma con An, finiano poi rapidamente rientrato col Cavaliere al momento del decisivo voto del dicembre 2010. E ancora, l’ex deputata Pdl Souad Sbai, italo marocchina.
E Barbara Mannucci, un passato nei club di Dell’Utri, giovane meteora Pdl della scorsa legislatura.
E il di lei marito Enrico Cavallari, già assessore della giunta Alemanno.
A Roma c’è Marco Pomarici, già presidente del Consiglio comunale con Alemanno, poi passato a Ncd, e ora unico componente di un gruppo proto-leghista all’assemblea capitolina. Alcuni suoi fans, nei giorni scorsi, sono stati protagonisti delle contestazioni al sindaco Marino, con look e tute della As Roma distanti anni luce dall’immaginario padano.
Anche ad Anzio due consiglieri comunali di centrodestra sono usciti per dar vita a un gruppo leghista. Senza dimenticare la galassia di Casa Pound, che già si è saldata con la Lega a ottobre nella manifestazione a Milano contro l’immigrazione.
“Vogliamo essere gli alfieri della linea politica di Salvini”, ha spiegato all’Espresso il vicepresidente di Casa Pound Simone Di Stefano. In cambio, un domani, di posti in Parlamento.
Anche nella destra barese l’effetto Salvini si fa sentire. Il numero uno è Rossano Sasso, dell’Ugl Scuola, che tiene le fila in Puglia della nascente Lega 2.0, che ha già dato vita a una pagina Facebook “Bari con Salvini”.
Ci sono anche Massimo Ciullo, ex assessore a Brindisi, esponenti salentini di Casa Pound. In Sardegna si è già fatto vivo Marcello Orrù, del Partito sardo d’azione.
A Napoli in prima fila ci sono Vincenzo Pepe con la sua associazione Fare ambiente e Gianluca Cantalamessa, figlio di uno storico dirigente del Msi e patron dell’associazione “Cambiamò”.
A Via Bellerio lo sbarco al Sud non viene visto con pregiudizio, e tuttavia preoccupa l’idea di un “one man party”.
I pochi leghisti che ancora compaiono sulle tv non hanno più i fazzoletti verdi, e anche alle iniziative in Lombardia compaiono volti nuovi, sconosciuti ai tradizionali raduni padani.
Bossi, dal canto suo, parlando con Huffpost, spiega che il progetto sud “presenta delle contraddizioni che prima o poi verranno al pettine. Il problema è che il Nord non può più mantenere il Sud…”.
E il progetto di Salvini di superare Forza Italia? “Mah, lui ci crede, e ora il segretario è lui…”, sbuffa il Senatur, inspirando il suo sigaro.
Quanto ai riciclati, o peggio, spiega Bossi: “Bisogna stare attenti.E non possiamo dimenticare il nostro primo obiettivo, che è realizzare il federalismo”.
In realtà l’operazione assomiglia sempre più a uno sbarco in via Bellerio di un barcone di profughi in cerca non di asilo politico ma di una poltrona: e in fondo a Salvini pare andare bene così.
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