SALVINI NON SUPERA LE 10.000 PRESENZE NEANCHE CON LE TRUPPE CAMMELLATE
LA SCAMPAGNATA IN SANTA CROCE MOSTRA L’ISOLAMENTO DEL CAPITANO DI FREGATA, IN ALTRI TEMPI AVREBBE SCELTO UNA PIAZZA MENO PICCOLA… TRA I SETTE NANI DA GIARDINO DI SUPPORTO, DOPO MELANIA MELONI, SANTA DE CHE’ E IL GABIBBO BIANCO TOTI, SPUNTANO ANCHE I PROFUGHI BECCHI E ALEMANNO, ARRIVATI COL BARCONE DA ALTRE SPONDE
Una piazza piena, ma da 10.000 posti in piedi a voler essere generosi: il colpo d’occhio è assicurato con le bandiere padagne in prima fila e quelle dei figuranti di Fratelli d’Italia e degli scismatici per finta di ClonAzione nazionale in fondo, come si addice ai maggiordomi in livrea.
E che si tratti di truppe cammellate lo certifica scioccamente la Lega stessa, quando ha certificato 200-300 pulmann mobilitati per l’occasione: 200 bus x 50 posti fa 10.000 oppure, se fosse saltato qualche culo, 250 bus x 40 posti occupati sempre a 10.000 si arriva, non uno di più perchè in piazza Santa Croce non ci starebbe un paio di chiappe in più.
Sono passati i tempi dei comizi di Bossi e di Fini da 100.000 persone o di Berlusconi da 400.000 umani.
Se Putin non manda un centomila caucasici in omaggio son cazzi: Salvini se la passa male, i sondaggi lo danno in caduta libera, è un cadavere eccellente a cui hanno attaccato la flebo trumpista e lui si illude con questa di ritardare il passaggio a miglior vita.
Certo, ha intorno i parenti più stretti, qualcuno molto interessato anche alla sua dipartita… (vero Maroni?), altri portati all’accanimento terapeutico per lucrare ancora una poltrona, altri come fratelli per spirito di servizio (nel senso che sono abituati da una vita a servire un padrone, da Gianfranco a Silvio, non avendo un servizio di piatti proprio).
Per la prima volta Salvini accoglie anche due profughi, scappati da sponde opposte, a dimostrazione del suo senso di accoglienza verso i clandestini.
Nel suo bosco degli orrori ecco spuntare anche due nuove statue da giardino: quella di Brontolo-Becchi , in fuga dalla terra dei Cinquestelle, e quella di Dotto-Alemanno che ha il merito di aver letto due libri di fiabe in più degli altri, senza peraltro averle comprese, troppo preso da interessi capitali terreni.
E mentre Berlusconi sul “Corriere” gli recita il de profundis e Parisi da Padova ricorda “che con quella gente di Firenze non vogliamo avere nulla a che fare”, il Capitano di fregata (nel senso non marinaro) si autoproclama leader di una coalizione che non c’è.
In Santa Croce avrebbero dovuto omaggiare un grande veneto di nome Basaglia: senza di lui i manicomi non sarebbe stati aperti e i matti non sarebbero in libertà a fare comizi.
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