SALVINI VUOLE RIDURRE LE SCORTE: BRAVO, COMINCI DALLA SUA
LE SCORTE VANNO ASSEGNATE A CHI E’ NEL MIRINO DELLA MAFIA E DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA, NON AI POLITICI “AMATI” DAGLI ITALIANI
A breve partirà una razionalizzazione delle 585 scorte attualmente in vigore, di cui 15 per personalità nei confronti delle quali c’è massima allerta.
Lo affermano fonti del Viminale sottolineando che la questione è stata affrontata l’8 novembre nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
“Tutti i dispositivi di protezione vengano approfonditi per evitare errori di valutazione e garantire la tutela a chi davvero è in pericolo”, ha detto il ministro, secondo fonti del Viminale.
La decisione arriva pochi mesi dopo lo scontro tra Matteo Salvini e Roberto Saviano: “Saranno le istituzioni competenti a valutare se Saviano corra qualche rischio, anche perchè mi pare che passi molto tempo all’estero”, aveva affermato il ministro dell’Interno. “Non mi fai paura, buffone”, aveva risposto su Twitter Saviano. In tanti, anche sui social, avevano mostrato sostegno allo scrittore.
Le scorte attive ad oggi occupano complessivamente 2.072 unità delle forze dell’ordine: si tratta di 910 poliziotti, 776 carabinieri, 290 finanzieri e 96 operatori della polizia penitenziaria.
Quattro le categorie dei dispositivi di protezione, in base al livello del rischio.
Quello più elevato riguarda oggi 15 persone e impegna 171 agenti.
57 cittadini hanno invece la protezione di ‘secondo livello’, vale a dire una scorta su auto specializzata (383 agenti in tutto) composta da più mezzi, mentre per altri 276 cittadini la tutela su auto specializzata è di terzo livello (823 agenti impiegati) e 237 hanno una tutela su auto non protetta, vale a dire una scorta di quarto livello che coinvolge 695 operatori.
Dei 585 nomi protetti dallo Stato, dicono ancora dal Viminale, quasi la metà (277) sono magistrati, seguono i leader politici nazionali e locali (69) e i dirigenti d’impresa (43).
Ci sono anche 21 giornalisti e 18 esponenti governativi.
A livello regionale, il maggior numero di scorte si concentra nel Lazio e in Sicilia, rispettivamente con il 31,6% e il 21,9% delle misure di protezione nazionali. Seguono Calabria (12,5%), Campania (12%), Lombardia (7,2%).
Oltre ai servizi di scorta lo Stato mette a disposizione 38 servizi di vigilanza fissa con 221 persone impegnate: 18 poliziotti, 56 carabinieri, 147 unità dell’esercito.
(da agenzie)
Leave a Reply