SANTANCHE’, IL MISTERIOSO FONDO NEGMA ARRIVATO A SALVARE LE SOCIETA’ DELLA MINISTRA E I SOSPETTI DI MANIPOLAZIONE DEL MERCATO
IL FONDO CON SEDE A DUBAI E’ INTERVENUTO SU VISIBILIA, KI GROUP E BIOERA, REALIZZANDO PLUSVALENZE IMPORTANTI… NON SI CONOSCONO GLI INVESTITORI, MA SI SA CHE PER UNA DIFFIDA A UN GIORNALE SI RIVOLSERO ALL’AVVOCATO LA RUSSA
Nella vicenda Santanchè tra bilanci non in regola, dipendenti e fornitori non pagati e piccoli risparmiatori che hanno perso i loro investimenti, adesso la procura di Milano ha acceso i riflettori anche sulle operazioni della galassia Visibilia con Negma: il fondo di investimenti con sede a Dubai che ha “prestato” milioni di euro a tutte le tre società in difficoltà della ministra del Turismo, oltre Visibilia anche Ki group e Bioera, facendo però plusvalenze importanti. Un fondo che, secondo uno studio di una società di consulenza finanziaria, ha operato con un meccanismo obbligazionario che ha contribuito ad abbassare il valore delle azioni. Lo studio adesso è sul tavolo della Guardia di finanza, che nel fascicolo Visibilia ha aperto una “cartella” Negma per capire se vi siano o meno gli estremi per contestare il reato di aggiotaggio e manipolazione del mercato.
Nel 2017, in crisi di liquidità, Visibilia si rivolge al fondo Bracknor Capital Ltd guidato da Aboudi Gassam e firma un prestito obbligazionario convertibile con azioni scontate. Questo prestito nel 2019 passa al fondo Negma, altra avventura finanziaria con sede a Dubai che vede tra i rappresentati sempre Gassam questa volta con altri soci italiani e francesi. Il meccanismo di questi prestiti prevede dei finanziamenti per tranche. La prima tranche è di 500 mila euro: dopo pochi giorni dal prestito il fondo Negma chiede subito in cambio le azioni, come da contratto, che riceve a un prezzo “scontato” rispetto al valore di mercato in quel momento. Le immette subito sul mercato e incassa non solo i 500 mila euro prestati ma in media registra una plusvalenza di oltre il 10 per cento. Fatta questa operazione diverse volte, e sempre sfruttando i rialzi del titolo, alla fine ottiene una plusvalenza per 600 mila euro più una commissione da 160 mila.
Intanto però per far fronte alla richiesta di azioni di Negma la stessa Visibilia ne emette di nuove. Ma chi compra queste azioni? Secondo una denuncia presentata dai piccoli azionisti in alcuni casi la stessa Daniela Santanchè con altre società della galassia Visibilia per mantenere comunque il controllo della società. Di certo c’è che “nel tempo il titolo Visibilia editore spa ha avuto una costante perdita di valore, basti pensare che nell’ultimo anno la perdita è stata dell’89,6 per cento, negli ultimi tre anni la perdita è stata del 99,5 per cento e negli ultimi cinque anni la perdita è stata del 99,9 per cento”, si legge in una informativa della Guardia di finanza. Lo stesso meccanismo si è replicato nelle altre due società di Santanché, Ki group e Bioera sempre con il fondo Negma: nel primo caso le azioni sono poi crollate come valore del 93,4 per cento (mentre il fondo ha registrato una plusvalenza potenziale intorno al 30 per cento).
Resta il mistero su chi siano gli investitori di questo fondo che, nella migliore delle ipotesi, è arrivato puntuale come un orologio a salvare dal fallimento le società della Santanchè consentendo di migliorare la situazione contabile: situazione che, secondo una perizia chiesta dalla procura di Milano, in Visibilia era molto diversa da come appariva tra crediti inesigibili, perdite di capitale non registrate e “plusvalenze fittizie”. In generale lo studio della società Ambromobiliare sconsiglia comunque ai propri clienti, in gran parte piccole imprese, prestiti obbligazionari di questo tipo perché nei casi controllati ci sono state sempre variazioni in ribasso del valore del titolo.
Nel caso di Negma, la società Visibilia non si è nemmeno tutelata con una clausola di “lock up”: cioè di mantenimento delle azioni per un certo periodo in caso di conversione. Insomma, un fondo che non salva, di cui non si conoscono gli investitori ma che quando ha dovuto presentare una diffida al giornale Milanotoday l’ha fatta firmare all’avvocato Ignazio Benito La Russa, oggi presidente del Senato e autorevole componente di Fratelli d’Italia, il partito della ministra Daniela Santanchè. E c’è un’altra curiosità in questa storia di Visibilia. Prima di essere nominata ministra Santanchè cede diverse azioni in Visibilia a favore di Luca Ruffino. Quest’ultimo è ex segretario dell’Udc a Milano assolto in un processo nel 2017 per presunti appalti pilotati nelle case popolari dell’Aler insieme a Marco Osnato, anche lui assolto, oggi deputato di Fratelli d’Italia e allora genero di Romano La Russa, il fratello del presidente del Senato
Il caso Santanché dovrebbe a breve sbarcare in Parlamento: fari puntati proprio al Senato dove la conferenza dei capigruppo potrebbe calendarizzare un’informativa sulla vicenda alla presenza della ministra. A chiederlo formalmente è il Partito democratico, che però vorrebbe la risposta puntuale a interrogazioni e quindi un question time. I 5 stelle presenteranno una richiesta analoga alla Camera.
(da La Repubblica)
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