SCAJOLA SNOBBA IL SIMBOLO DI “FORZA IMPERIA”: “UNA PATACCA”
L’EX MINISTRO, CANDIDATO CON UNA LISTA CIVICA, SI DIVERTE A PUNZECCHIARE “IL MODELLO LIGURIA” DI TOTI… IL CENTRODESTRA PUNTA SU NUOVO ACQUISTO DELLA LEGA CHE TRE ANNI FA ERA IN LISTA CON IL PD
“Credo che i simboli, se non corrispondono alle facce, non significhino nulla. Questo simbolo è un surrogato pietito e ottenuto come una piccola patacca, ma non mi interessa, perchè la strada che ho voluto intraprendere è che la mia candidatura è aperta a tutti e contro nessuno”.
Così l’ex ministro Claudio Scajola, già fondatore di Forza Italia e candidato indipendente alle amministrative di Imperia, ha commentato la scelta di Forza Italia di scegliere il simbolo Forza Imperia per il candidato del centrodestra Luca Lanteri suo sfidante.
Scajola ha sempre sostenuto che “Forza Italia, sono io”. Alla domanda, se si sente tradito da Berlusconi, Scajola ha risposto: “Assolutamente, no. Anche se c’è qualcuno che cerca di mettere delle zeppe, dando false informazioni, il rapporto è di stima e di amicizia. Ma questa è un’altra partita, le patacche qui non contano, la mia candidatura è aperta a tutti, contro nessuno, e con uno spirito altamente civico e cioè comunità , ripartire dalla comunità . Le polemiche non mi interessano, mi interessa parlare dei problemi della gente, sono qui per questo.”
Scajola malattia del centrodestra secondo Toti?
Viva il patto generazionale, sono contro il giovanilismo qualunquista. Sono per le intelligenze e per le esperienze. Se sono giovani meglio, ma mettiamo insieme giovani, genitori e nonni, c’è bisogno Ritengo che la storia della mia famiglia, da mio nonno, a mio papà , a me, è una storia si rifà alla storia del popolarismo italiano, che si rifà a una Europa popolare gioisca, non sovranista e non populista. Ognuno la interpreta come vuole”.
Alla fine, a reggere la bandiera del “modello Liguria” di Toti e leghisti sarà invece un ticket composto dall’architetto Luca Lanteri e il commercialista Antonio Parolini. Il primo è un nome spinto dalla Lega ma dal passato ingombrante: ex assessore all’urbanistica a Imperia ed ex candidato alle ultime regionali, ma in una lista che sosteneva la Pd Raffaella Paita, contro Toti.
Tout est pardonnè, nella nuova versione affaristica del centrodestra leghista.
(da agenzie)
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