SCIOGLIMENTO, IL DESTINO DI ROMA IN 700 PAGINE
TRA UNA SETTIMANA IL DOSSIER DEGLI ISPETTORI AL PREFETTO…IL COMUNE RISCHIA IL COMMISSARIAMENTO PER PIU’ DI UN ANNO
Da qualche giorno uno spettro è tornato a Palazzo Senatorio: quello dello scioglimento per mafia.
E non solo perchè ad agitarlo, mentre il Pd lo esclude, è praticamente l’intero centrodestra.
Il 15 giugno scade infatti il termine entro il quale la Commissione di accesso agli atti, insediata a metà dicembre, dovrà consegnare la relazione sull’eventuale inquinamento dell’amministrazione.
Nominata in seguito all’esplosione dell’inchiesta Mondo di Mezzo, è presieduta dal prefetto Marilisa Magno e coadiuvata da una struttura investigativa formata da carabinieri, polizia, Dia e Finanza.
Una squadra che da quasi sei mesi setaccia ogni delibera di giunta, verbale di consiglio, gara d’appalto, determina dirigenziale votata o firmata negli ultimi sette anni in Campidoglio, aziende partecipate e municipi: i cinque di Alemanno e i primi due di Marino
Un lavoro immane che confluirà nella relazione da inviare – entro una settimana – al neo-prefetto Franco Gabrielli.
Il quale, pur non conoscendo l’esito dell’attività ispettiva, spiega che «la Commissione sta producendo una relazione corposissima, ha già superato le 700 pagine, e anche a causa degli ulteriori sviluppi dell’inchiesta si prenderà tutto il tempo fino al termine».
Dunque il 15 giugno. «Poi il prefetto avrà a disposizione 45 giorni, in cui formulerà le sue valutazioni, anche sentito il Comitato per l’ordine e la sicurezza allargato al procuratore Pignatone. Non vorrei sembrare Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore», precisa Gabrielli, «ma esaminare tutto richiederà tempo».
E si arriva al 30 luglio.
A quel punto la palla passerà al ministro dell’Interno che «farà un’ulteriore istruttoria e se dovesse ritenere che il Comune sia infiltrato proporrà lo scioglimento al Consiglio dei ministri, organo cui spettano questi provvedimenti».
Anche se poi, tecnicamente, è il presidente della Repubblica a emettere il decreto.
Non fa previsioni, Gabrielli, ma valutazioni quelle sì, e non sono confortanti: «Non posso escludere nulla. Quanto emerso dalle carte, gli intrecci, le relazioni, sono molto preoccupanti e grandemente disarmanti, un quadro lesivo della credibilità delle istituzioni».
Tutto è dunque possibile.
Nell’ipotesi peggiore, il Campidoglio resterebbe commissariato dai 12 ai 18 mesi prorogabili fino a 24.
Dopodichè si andrebbe a nuove elezioni. Escludendo per incandidabilità il sindaco, i consiglieri e gli assessori uscenti, compresi quelli municipali.
Significherebbe azzerare l’intera classe politica attuale.
Scenari shock che l’assessore ex pm Alfonso Sabella esclude: «Le criticità necessarie per sciogliere devono essere “attuali”. Ma noi abbiamo voltato pagina».
Giovanna Vitale
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply