SCONTRO TRA VIROLOGI: BURIONI ATTACCA LA COLLEGA DEL SACCO, MA ILARIA CAPUA PRECISA: “NON C’E’ DA PIANGERE NE’ DA RIDERE”
LA DIRETTRICE DEL ONE HEALT CENTER: “E’ UNA SINDROME SIMIL-INFLUENZALE, IN ITALIA PIU’ CASI PERCHE’ LI CERCHIAMO PIU’ ATTIVAMENTE”
Mentre le istituzioni invitano alla responsabilità per contenere l’epidemia da coronavirus con i minori disagi possibili per la popolazione, volano parole grosse tra gli scienziati.
Al centro di tutto il virologo Roberto Burioni. Da alcune settimane lo scienziato sostiene sia in atto una sottovalutazione del rischio coronavirus. In un video del 21 febbraio ha messo sotto accusa le “declamazioni tranquillizzanti di alcuni politici”
Nel mirino di Burioni c’era in particolare il governatore della Toscana, accusato di non aver messo in quarantena i residenti tornati dalla Cina. In alcuni post delle scorse settimane, Burioni ha paragonato la mortalità potenziale del Covid-19 a quella dell’influenza spagnola, che tra il 1918 e il 1920 fece milioni di vittime in tutto il mondo.
“A me sembra una follia. Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Non è così. Guardate i numeri”. A parlare è Maria Rita Gismondo, virologa in prima linea essendo la responsabile del laboratorio dell’ospedale Sacco di Milano, in cui vengono analizzati da giorni i campioni di possibili casi di coronavirus.
In un post su Facebook, in cui non cita mai Burioni, la scienziata scrive: “Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno! Per coronavirus 1!”. Secondo Gismondo, che invita tutti ad abbassare i toni, “questa follia farà molto male, soprattutto dal punto di vista economico”.
Un appello alla pacatezza che Burioni, interpellato su Twitter, non accoglie affatto: anzi, nel corso di una discussione poi rimossa, definisce la collega “la signora del Sacco”, consigliandole riposo.
E a chi gli fa notare l’indelicatezza con cui si rivolge a una collega impegnata in prima linea e che non l’ha mai criticato direttamente, risponde rincarando la dose: “Signora sostituisce un altro epiteto che mi stava frullando nelle dita”.
Su Facebook, alcuni commentatori accusano la dottoressa Gismondo di cercare solo visibilità per il suo prossimo libro sulle fake news del coronavirus.
A rimettere al centro la barra prova un’altra illustre virologa italiana, Ilaria Capua. Sul coronavirus, dice intervistata a “In 1/2 ora” da Lucia Annunziata, “non c’è da piangere ma nemmeno da ridere, bisogna solo seguire pedissequamente quello che le organizzazioni internazionali ci dicono di fare”.
Secondo la scienziata, che negli Stati Uniti dirige il One Health Center of Excellence della University of Florida, “l’Italia sta vivendo una situazione più critica perchè sta cercando i casi più attivamente di altri”.
Una tesi confermata anche dal premier Conte, secondo il quale l’Italia è il paese europeo con più diagnosi perchè è quello che ha effettuato più tamponi, oltre 4mila. Secondo la Capua, quella in atto è “una sindrome simil-influenzale causata da coronavirus” che potrebbe durare “fino a primavera inoltrata o prima dell’estate. Avremo a che fare con questo virus per un po’ di tempo”, avverte, “ma usiamo tutti il cervello ed evitiamo che girino notizie stupide che spaventano le persone più fragili”. Se si tratti di pandemia, secondo la virologa, si potrà dire solo “quando avremo test diagnostici applicati in tutta Europa. Sono convinta”, conclude, “che il virus farà il giro del mondo in tempi abbastanza rapidi, perchè siamo tanti e il virus troverà tanti corpi, come batterie. Ma non vuol dire che ci saranno forme gravi, anzi molto probabilmente sarà sempre più debole”.
(da agenzie)
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