SCOPERTO IL BLUFF DI MARONI: I PERMESSI TEMPORANEI VALGONO SOLO PER L’ITALIA, I TUNISINI RIMARRANNO TUTTI QUA
E’ UNA SANATORIA MASCHERATA, UN “LIBERI TUTTI”: I PERMESSI DI SOGGIORNO TEMPORANEI NON VALGONO NELLA UE, A MENO DI FUTURI ACCORDI BILATERALI TRA I PAESI MEMBRI…IN PRATICA NESSUNO POTRA’ RAGGIUNGERE LA FRANCIA O LA GERMANIA COME VORREBBERO MOLTI TUNISINI… ALLA FINE NON SERVIRANNO NEANCHE LE TENDOPOLI: FALLIMENTO LEGHISTA
Una sanatoria mascherata.
Un lasciapassare per il territorio nazionale, che varrà poco alle frontiere di Schengen.
Eccolo il giallo del permesso di soggiorno temporaneo: pensato per aprire a oltre 23mila immigrati le porte dell’Europa, potrebbe rivelarsi carta straccia fuori dall’Italia.
Così, a meno di futuri accordi bilaterali o interventi europei, la scelta del governo rischia di tradursi solo in un nuova regolarizzazione.
Quanto all’accordo con Tunisi, Umberto Bossi sbotta: «Siamo costretti a fidarci della Tunisia».
Il decreto sui permessi temporanei dovrebbe essere firmato oggi e accordato ai 23mila immigrati (non solo tunisini) arrivati in Italia dal primo gennaio scorso al 7 aprile, ad esclusione di chi ha precedenti penali o procedimenti d’espulsione alle spalle.
Il ministro dell’Interno ha assicurato ieri ai governatori delle Regioni che i permessi (che saranno elettronici) varranno in tutta l’area Schengen per tre mesi, aggiungendo che lunedì illustrerà il decreto a Bruxelles e chiederà l’applicazione della direttiva 55 del 2001.
La solita balla fel governo.
«Il permesso – confida una fonte qualificata del Viminale – è in verità solo un lasciapassare per l’Italia. Consentirà di liberare le tendopoli, senza assistere ancora a fughe di massa, ma non sarà valido per l’espatrio».
Insomma, in vista del vertice Berlusconi-Sarkozy del 26 aprile, «la concessione del permesso potrebbe servire come strumento di pressione per un accordo bilaterale».
L’articolo 20 della Bossi-Fini prevede «misure di protezione temporanea per rilevanti esigenze umanitarie».
È una norma in bianco: la durata del permesso è decisa discrezionalmente dal Governo.
«Alla scadenza – spiega Marco Paggi dell’Associazione di studi giuridici sull’immigrazione – l’immigrato torna in situazione di irregolarità , ma il Governo può decidere di prorogarlo o convertirlo in un permesso di lavoro».
Il permesso permetterebbe la libera circolazione solo sul territorio nazionale: «A meno di accordi bilaterali o decisioni del Consiglio europeo, il documento non dovrebbe essere valido per l’espatrio».
Gli stessi francesi non nascondono i loro dubbi, visto che – come scrive il quotidiano Le Monde – «vogliono esaminare la conformità al codice Schengen» del permesso temporaneo.
Ma è dal fronte europeo che potrebbe arrivare la soluzione: la commissaria agli affari Interni, Cecila Malmstrom, si dice pronta a proporre la direttiva 55 del 2001.
Per attivare questo meccanismo di protezione – che viene concesso agli «sfollati provenienti da Paesi terzi» e che consente loro di circolare tra Stati membri – è necessario che la Commissione presenti la proposta al Consiglio Ue, che deve poi approvarla a maggioranza qualificata.
Una maggioranza che in questo momento, a quanto sostengono fonti della Commissione, non c’è.
E mentre l’Europarlamento chiede anche una procedura unica di permesso di soggiorno per i rifugiati in tutti gli Stati; il leader della Lega, Umberto Bossi, torna sulle promesse strappate a Tunisi da Maroni: «Siamo costretti a fidarci della Tunisia. Spero che mantengano la parola».
Poche ore fa il ministro Maroni non ha avuto migliore fortuna alla Camera: aveva appena finito il suo intervento quando Pierfelice Zazzera, deputato dell’Idv, espone un cartello con la scritta «Maroni assassino”.
E si scatena la solita bagarre.
Leave a Reply