SCOPPIA LA RIVOLTA IN FORZA ITALIA: CON FITTO LA META’ DEI PARLAMENTARI
BERLUSCONI IN DIFFICOLTA’, IL PARTITO RISCHIA DI SFUGGIRGLI DI MANO… E OGGI FITTO RIUNISCE I DISSIDENTI
È rivolta, dentro Forza Italia.
Contro Silvio Berlusconi e contro il “Patto del Nazareno”, la cui “bontà ” e intangibilità viene ribadita dal leader nella sua relazione di apertura dell’atteso ufficio di presidenza.
È durissimo l’intervento di Raffaele Fitto, il capo dei “ribelli” la cui massa d’urto nei gruppi parlamentari aumenta di giorno in giorno.
Il suo intervento suona come un processo a Berlusconi e alla sua linea portata avanti fin qui, imposta senza discussione democratica e troppo appiattita sul Nazareno che, dice Fitto, ha portato a una sconfitta “enorme”.
Al Cavaliere, che ieri ha spiegato come si debba al tempo stesso aprire a Salvini e votare l’Italicum di Renzi, dice: “Siamo apparsi o troppo schiacciati sul governo Renzi o troppo aggressivi, ma così confondiamo i nostri elettori. Commentiamo l’attività degli altri anzichè essere protagonista Forza Italia non può essere il gregario di nessun Matteo, non ci può essere nè Forza Renzi nè Forza Salvini. Basta renzologia e salvinologia”.
La sua proposta è quella di uno choc organizzativo con le primarie: “Noi puoi indicare – scandisce rivolgendosi a Berlusconi – come centravanti uno che non è del tuo partito. Il centravanti lo devono scegliere gli elettori”.
Più in generale occorre, da subito, un cambio di atteggiamento: “Va bene – dice – stare nel patto del Nazareno con la schiena dritta”. Sottotesto: senza subire i continui prendere o lasciare di Renzi, come accaduto fino a ieri.
Un brivido scende lungo la schiena di Berlusconi, che prova a imporsi una calma olimpica.
Evita di usare il pugno di ferro con i ribelli e minimizza il suo endorsement a Salvini: “Le mie parole sono state strumentalizzate, non ho mai detto che sarà lui il leader ma ho solo detto che è uno dei potenziali”.
Resta però, alla fine della riunione, un problema enorme.
Perchè quelle di Fitto non sono solo parole, sia pur pesanti.
Dietro le parole ci sono numeri altrettanto pesanti nei gruppi parlamentari.
Da giorni a palazzo Grazioli sono ricomparsi, come ai tempi delle conte cruciali, gli elenchi con i parlamentari fedeli a Berlusconi e con quelli in bilico.
Il foglio più aggiornato dice che Fitto è andato ben oltre il gruppo pugliese.
Alla Camera i berlusconiani su cui mettere la mano sul fuoco sono 36. I sospetti “32”, di cui i pugliesi sono solo la metà .
A palazzo Madama, su 60 senatori una ventina stanno con Fitto, ma il malessere verso il Nazareno è assai più diffuso.
Un caso per tutti Minzolini, dato per incontrollabile sulle partite che stanno a cuore a Berlusconi, pur non essendo un fittiano puro.
Ecco perchè l’ex premier è preoccupato davvero.
La sua idea di proporre a Renzi un grande scambio tra il sì all’Italicum e un nome “condiviso al Quirinale” registra l’opposizione della metà dei suoi gruppi.
Per questo alla fine sceglie di mandare segnali ai ribelli, o quantomeno a parole “apre” annunciando un nuovo ufficio di presidenza per per raccoglier le idee su come “rifondare” Forza Italia.
Non è la prima volta che lo promette. Stavolta, per sedare la rivolta deve mettere sul tavolo il potere decisionale vero all’interno del partito come fa capire Fitto all’uscita da palazzo Grazioli: “Ritengo sia doveroso un azzeramento delle cariche per mettere in campo un sistema di elezione della nostra classe dirigente che sia un sistema dal basso”.
Non è escluso che i due possano incontrarsi a pranzo giovedì, per tentare l’ennesimo chiarimento.
Da segnalare come, proprio in vista del grande risiko quirinalizio, Angelino Alfano abbia deciso di accelerare, dopo una riunione di ieri con Quagliariello e Cesa, sulla nascita del gruppone di centro che metta assieme i parlamentari di Ncd e quel che resta di Udc e Scelta civica.
Sono un centinaio, praticamente come quelli di Forza Italia.
E nella partita sul Quirinale rischiano di essere per Renzi più affidabili degli azzurri.
Anche perchè la conflittualità interna è destinata ad aumentare. Fitto, al momento, ha confermato che domani al Tempio di Adriano terrà , di fatto, la riunione per battezzare il suo correntone con i parlamentari a lui vicini.
(da “Huffingtonpost“)
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