SE IL M5S CACCIA I DISSIDENTI IL GOVERNO E’ A RISCHIO NUMERI
ORA AL SENATO LA MAGGIORANZA HA SOLO UN VOTO IN PIU’ (E NON SEMPRE PUO’ CONTARE SUI SERVI DI FDI E FORZA ITALIA)
Uno vale uno. E quindi un voto vale un voto.
Il conto alla rovescia nel MoVimento 5 Stelle è iniziato: il voto sulla Diciotti ha certificato che ci sono almeno tre dissidenti nel MoVimento 5 Stelle: Paola Nugnes, Elena Fattori e Virginia La Mura hanno votato contro il Salva-Salvini nonostante l’indicazione di voto arrivata da Rousseau.
Sette erano i grillini assenti in missione e tra questi c’era Matteo Mantero, che aveva però messo a verbale da mesi il suo dissenso sul provvedimento.
Se il MoVimento 5 Stelle sarà coerente con quanto ha sempre affermato a proposito dei voti in dissenso e del vincolo di mandato, adesso deve cacciare Nugnes, Fattori e La Mura.
Ma se il M5S caccia le tre senatrici il governo si ritrova con un solo voto in più al Senato. Perchè finora, tolti i voti che arrivano periodicamente dal gruppo misto e tolti quelli di Forza Italia e Fratelli d’Italia che hanno salvato Salvini per ragioni di realpolitik (non potevano permettersi di votargli contro su una vicenda così sentita dal popolo del centrodestra) erano quattro.
E quattro meno tre fa uno. Uno che vale uno, ma che potrebbe valere la caduta del governo Conte.
Il MoVimento 5 Stelle si trova davanti a un altro dilemma del prigioniero all’interno della sua storia politica: cacciare le senatrici ribelli come promesso, mettendo così ufficialmente a rischio la vita del governo, o fare finta di niente come avviene regolarmente quando la realtà non è gradita ai grillini?
(da “NextQuotidiano“)
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