SEA WATCH E L’OLANDA, L’ULTIMA BUFFONATA DI DI MAIO E DEL SEQUESTRATORE DI PERSONE SULLA PELLE DEI POVERI
A BORDO CI SONO OTTO MINORI, DIFFIDATO IL GOVERNO DALLE CONSEGUENZE CHE POTREBBERO DERIVARE… A SIRACUSA SINDACO, ARICVESCOVO E CENTINAIA DI CITTADINI CHIEDONO CHE SIA AUTORIZZATO L’ATTRACCO… E’ ORA CHE INTERVENGA LA MAGISTRATURA, NON ESISTE CHE UN INDAGATO PER SEQUESTRO DI PERSONA POSSA REITERARE IMPUNEMENTE IL REATO
“A Sea Watch, per riparare dalle condizioni meteo in ulteriore peggioramento, è stato assegnato un posto di fonda a 1,4 miglia dal porto di Augusta, Marina di Melilli- Siracusa. Un posto di fonda invece di un POS (porto sicuro, ndr)”: con il messaggio su Twitter di Sea Watch Italy si apre l’ennesima battaglia navale che il governo Lega-M5S ha dichiarato al resto del mondo (e segnatamente dell’Europa) e con l’intelligenza umana.
La nave Sea Watch è ancorata ad un miglio a largo delle coste di Siracusa.
L’ingresso, secondo quanto si apprende dalla Guardia Costiera italiana, è stato consentito a causa delle cattive condizioni meteo per garantire la sicurezza dei 47 migranti che si trovano a bordo, ormai da 7 giorni, e della stessa imbarcazione.
La Sea Watch è affiancata da motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza.
Il ministro Di Maio ha invitato su Facebook la nave a fare rotta a Marsiglia, il responsabile delle Infrastrutture Toninelli ha detto che deve andare in Olanda.
Intanto Salvini ha fatto scrivere ad Amsterdam: “Il governo della Repubblica italiana invita il governo del regno dei Paesi Bassi a predisporre, con urgenza, gli adempimenti relativi all’organizzazione della presa in carico e del trasferimento in territorio olandese dei 47 migranti a bordo della nave olandese Sea Watch“.
Intanto il sindaco di Siracusa Francesco Italia ha scritto a Toninelli offrendosi per l’approdo e la stessa cosa ha fatto, scrivendo al capitano della Sea Watch, il primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris.
Mediterranea Saving Humans, la piattaforma delle associazioni italiane che con Nave Mare Jonio si alterna con Open Arms e Sea Watch nel Mediterraneo, ha chiesto “ora che, sempre nel rigoroso rispetto della legge del mare, il Governo italiano assegni alla Sea Watch 3 il porto di Siracusa come POS (Place of Safety) e autorizzi immediatamente lo sbarco dei 47 naufraghi che si trovano da una settimana a bordo. Mediterranea ricorda a tale proposito che tra queste persone vi sono anche almeno otto minori non accompagnati e diffida il Governo dall’assumere qualsiasi iniziativa che possa risultare lesiva dei loro diritti soggettivi”.
I 47 migranti a bordo sono provati da sette giorni in mare gli ultimi due dei quali con onde alte sette metri e raffiche di vento a 70 nodi in ulteriore peggioramento. 36mila persone hanno finora aderito alla petizione lanciata online su ‘change.org’ da Luigi Manconi e Sandro Veronesi. T
ra i firmatari anche gli scrittori Andrea Camilleri e Roberto Saviano, il regista Matteo Garrone e Roberto Benigni.
”Vogliamo dare voce a un’opinione pubblica — si legge nell’appello — che esiste e che di fronte a una tale tragedia chiede di ripristinare il rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali, e soprattutto del senso della giustizia. A cominciare con il consentire alle navi militari e alle Ong che salvano le vite in mare di poter intervenire. E a chi finge di non conoscere le condizioni di quanti — grazie anche a risorse e mezzi italiani — vengono riportati nei centri di detenzione libici — si legge ancora nell’appello — chiediamo di fare chiarezza sul comportamento e sulle responsabilita’ della guardia costiera libica”.
La Diocesi di Siracusa, intanto, ha dato la disponibilità all’accoglienza dei migranti. “Di fronte a persone che rischiano la vita, ognuno di noi, per la propria parte, si deve attivare per assicurare la migliore accoglienza e la salvaguardia della vita”, ha detto l’arcivescovo, mons. Salvatore Pappalardo.
“Ho appreso che il sindaco ha dato la propria disponibilità per accogliere i migranti e questo fa onore alla città di Siracusa. Speriamo che la vicenda si risolva al meglio, non possiamo pensare che queste persone non abbiano alcun diritto, tra cui il diritto alla vita, all’accoglienza. Per cui quello che è nelle nostre possibilità va fatto. Mi auguro che in alto loco si pensi in maniera corretta“
(da agenzie)
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