SEA WATCH: O RIDISTRIBUZIONE DEI 42 PROFUGHI IN PAESI UE O LA MAGISTRATURA ORDINA SEQUESTRO PROBATORIO DELLA NAVE PER FAR SCENDERE I PROFUGHI E NON ARRESTA NESSUNO
LA FARSA: UN BARCHINO CON 10 MIGRANTI SBARCA A LAMPEDUSA SOTTO GLI UFFICI DELLA CAPITANERIA SENZA CHE NESSUNO SE NE ACCORGA… IL SINDACO IRONIZZA: “PER LORO IL PORTO NON ERA CHIUSO?
Dopo un’altra notte passata in mare, all’alba di questa mattina la Sea Watch 3 è ancora ferma davanti al porto di Lampedusa con a bordo i 42 migranti che si trovano in mare ormai da 14 giorni.
Continua il braccio di ferro tra la nave della ong tedesca battente bandiera olandese e il governo italiano che nella tarda serata di mercoledì ha annunciato “accertamenti sulla condotta dell’Olanda”.
Sotto traccia prosegue la trattativa proprio con Amsterdam e Berlino per la redistribuzione dei migranti in Europa, mentre l’unica altra soluzione per arrivare allo sbarco è un provvedimento di sequestro della nave.
“Non possiamo più aspettare“, fa sapere la ong.
Dopo aver violato i divieti d’ingresso nelle acque territoriali italiane, la Sea Watch si trova a circa un miglio dalla banchina dell’isola e, al momento, nè Guardia Costiera nè Guardia di Finanza hanno ricevuto indicazioni affinchè la situazione possa sbloccarsi rapidamente.
“Buongiorno Ue. Ieri, a causa di un’emergenza, siamo entrati nelle acque italiane. La guardia costiera e la Guardia di finanza sono stati a bordo. Abbiamo aspettato una notte, non possiamo più aspettare. La disperazione delle persone non è qualcosa con cui giocare”, scrive la ong tedesca nin un tweet.
Le soluzioni possibili sono al momento due: un accordo ‘diplomatico’ con l’Ue per la ridistribuzione dei 42 migranti che coinvolga Olanda e Germania, o un provvedimento di sequestro della polizia giudiziaria o dell’autorità giudiziaria che, come già avvenuto proprio per la Sea Watch ma anche per la nave di Mediterranea Saving Humans ‘Mare Ionio’, consentirebbe di far arrivare l’imbarcazione in porto e far scendere i migranti. Al momento però, secondo quanto apprende l’Ansa da fonti qualificate, non è stata formalizzata alcuna denuncia nè nei confronti della capitana Carola Rackete, nè dell’equipaggio.
L’indicazione sarebbe quella di attendere che la situazione si sblocchi per via diplomatica.
Allo stato, infine, non dovrebbe scattare l’arresto per la comandante che ha deciso di forzare il divieto di ingresso nelle acque territoriali. In base al decreto Sicurezza bis, rischia una multa da 10mila a 50 mila euro e il sequestro dell’imbarcazione: una sanzione che dovrebbe applicarle la Prefettura di Agrigento.
Nel frattempo, mentre la Sea Watch restava ferma al largo, all’alba sono approdati direttamente in porto a Lampedusa altri dieci migranti, presumibilmente tunisini, con un barchino. A bordo della panche una donna e un minorenne.
I dieci sono arrivati al molo della madonnina, sotto gli uffici della capitaneria di porto, senza essere fermati. “Per il loro sbarco il porto non era chiuso? Non c’erano le telecamere?”, dice polemicamente all’Adnkronos il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, commentando l’arrivo dei dieci.
“Questi migranti non li aspettava nessuno?“, domanda ancora il primo cittadino che già martedì aveva fatto notare come “nei giorni scorsi sono sbarcate 200 persone“ ma “nessuno parla, poi arrivano le ong e si scatena il finimondo, si accendono i riflettori e tutti parlano di 43 persone”.
Per Martello “se sbarcano altri non capisco perchè non debbano sbarcare questi“. Secondo i dati del Corriere della Sera, solo a giugno sono arrivate circa 300 persone senza le ong.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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