SENATO E CORTE D’APPELLO: I GIUDIZI PARALLELI SU BERLUSCONI
L’INCOGNITA DEL SORPASSO: MA ACCADRA’ SOLO SE IL SENATO SI BLOCCHERA’ PER MESI
Avete presente il gioco delle tre carte? Pare proprio che Berlusconi, i suoi legali e i suoi consiglieri si stiano esercitando con le carte dell’interdizione, della Consulta e della Corte di Strasburgo, muovendole in tutta fretta per scoprire dove si può nascondere la pedina dov’è scritto “rinvio della decadenza”, alias congelamento della legge Severino.
Con conseguente salvataggio del Cavaliere e del governo.
Ogni giorno c’è una trovata che puntualmente s’infrange contro le regole e contro il niet di chi ha la maggioranza nella giunta per le immunità del Senato (Pd, M5S, Sel, Sc) ed è deciso a votare rispettando la legge che parla di procedura «immediata».
La giunta si può fermare per aspettare che la Corte di appello di Milano decida prima sull’interdizione?
Sarebbe una procedura del tutto anomala. La legge Severino e l’interdizione dai pubblici uffici sono istituti differenti. La prima raccomanda rapidità di procedura per evitare che il condannato resti in Parlamento nonostante la sua nuova condizione, per la quali altri, già condannati prima del voto, sono stati esclusi a monte dalle liste. Se la Cassazione avesse fissato la misura contestualmente alla pena, la giunta e l’aula ne avrebbero preso atto prima. Si sarebbe scatenata lo stesso la bagarre. Ma il rinvio dell’interdizione ha lasciato il passo alla Severino e se la giunta aspettasse si creerebbe un singolare precedente.
In caso di rinvio quanto tempo deve aspettare la giunta?
Parliamo di molti mesi, ma tutto dipende da cosa faranno i legali di Berlusconi e la Cassazione. Bisogna tener conto che sull’interdizione, a Milano, si farà un vero processo, anche se stimabile in un paio di udienze. A metà settembre, in Corte di appello sarà individuata la sezione, probabilmente la terza, e qui il presidente dovrà formare il collegio, scegliere il relatore, avvisare le parti. C’è un calendario già fissato e la causa di Berlusconi andrà in coda, non ci saranno nè accelerazioni nè scavalchi. È ipotizzabile che il processo possa tenersi tra fine ottobre e inizio novembre.
Quanti anni di interdizione rischia?
In primo e secondo grado aveva avuto 5 anni perchè i giudici avevano scelto la misura massima vista la gravità del reato di frode fiscale. Il pg della Cassazione Antonello Mura ha proposto 3 anni, il parametro previsto dal codice per i reati tributari. Il collegio gli ha dato ragione.
L’ultima parola spetta di nuovo alla Cassazione?
È scontato che gli avvocati del Cavaliere vi ricorreranno dopo la nuova pronuncia della Corte di appello, ma la Cassazione potrebbe anche dichiarare il ricorso inammissibile. In tal caso i tempi sarebbero più brevi. Se si fa il processo alla Suprema corte i tempi si allungano e l’interdizione definitiva non si avrà prima di gennaiofebbraio2014.
Berlusconi interdetto cosa non potrà fare?
Dovrà lasciare il Parlamento, non potrà candidarsi e non potrà neppure votare, la sua “agibilità politica” sarà tagliata a monte.
La giunta può ricorrere alla Consulta per chiarire il rapporto tra legge Severino e interdizione?
Per la maggioranza della giunta la legge è chiara e il ricorso alla Corte non è neppure possibile perchè la giunta non possiede i requisiti per fare questo passo. Per la legge elettorale ha già rinunciato. Gli eventuali dubbi sulla Severino potrebbero essere chiariti con una leggina interpretativa.
Berlusconi ricorrerà a Strasburgo contro la sentenza e contro la Severino. La giunta si può fermare in attesa del responso?
Le regole della Corte dei diritti dell’uomo stabiliscono che i ricorsi sono possibili qualora siano state esperite tutte le procedure interne. Qui, invece, nulla di ciò è ancora avvenuto perchè, nell’ordine, il processo è aperto, la giunta non ha ancora deciso su Berlusconi, non c’è stato un ricorso alla Consulta. Quindi è praticamente certo che Strasburgo respingerà la richiesta come inammissibile».
La casistica della Corte dà chance al Cavaliere?
All’opposto, ci sono tre precedenti – uno italiano, uno francese, uno lituano – in cui si stabilisce che le limitazioni all’elettorato attivo e passivo in caso di condanna sono compatibili con le norme Cee perchè non si tratta di conseguenze penali, ma di valutazioni sui criteri di ammissibilità alle liste.
Cosa può fermare la discussione in giunta sulla decadenza?
Tecnicamente non c’è nulla. Politicamente ci sarebbe solo un voto per dire che Berlusconi, in quanto Berlusconi, non può essere oggetto di decadenza. Ma è evidente che si tratta di un’ipotesi non suffragata da ragioni e quindi improponibile.
Liana Milella
(da “La Repubblica”)
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