SENATORI M5S IN RIVOLTA CONTRO DI MAIO: “LUIGI, BASTA SUBIRE COSI'”
E DI MAIO NON PUO’ NEANCHE ESPELLERE I CINQUE CHE NON HANNO VOTATO LA FIDUCIA PERCHE’ NON AVREBBE PIU’ LA MAGGIORANZA AL SENATO
Più di venti interventi, uno dopo l’altro. L’assemblea dei senatori M5s diventa un flusso di coscienza: “Non possiamo subire così dalla Lega. Va detto a Luigi”.
L’aria che tira dentro il Movimento 5 Stelle è questa, tra frustrazione, rabbia e voglia di rialzare la testa.
Il primo round è stato questa mattina, domani sera ci sarà il secondo quando si riuniranno tutti i parlamentari in una riunione congiunta e questa volta Di Maio non potrà essere assente.
A lui sarà consegnato un documento che il Direttivo sta scrivendo in queste ore: “Serve a mettere nero su bianco ciò che abbiamo detto in assemblea. A raccogliere e sintetizzare le istanze emerse. Si tratta di proposte costruttive e condivise”.
Con queste parole gli uffici grillini provano a bloccare in partenza voci di ribellione al capo politico. Ma in assemblea i toni sono stati accesi e Luigi Di Maio è finito inevitabilmente nel mirino.
Michele Giarrusso sfoglia i giornali nella sala lettura del Senato, reduce dall’assemblea. Fino all’ultimo ha tenuto tutti sulle spine, nell’incertezza che potesse votare contro la fiducia sul decreto Sicurezza bis: “Il documento per Di Maio? Vediamo cosa ci sarà scritto e una volta letto deciderò se firmarlo”.
E a pensarla come lui ce ne sono tanti. “Non possiamo permettere che vengano stravolti i nostri valori”, osserva Gianluigi Paragone che guarda con preoccupazione la nuova fase politica che si è aperta dopo il voto delle elezioni Europee.
Fase politica che potrebbe avere il suo culmine già domani.
“Abbiamo letto le dichiarazioni di Salvini, quelle in cui dice ‘no’ ad altri mesi di polemiche e che se siamo troppo diversi si torna al voto. Cosa significa?”, si chiedono i senatori grillini.
Lo scoglio da superare è la mozione sulla Tav. Con ogni probabilità quella del Movimento sarà bocciata con i voti della Lega, ma la paura in casa M5s è che il ministro dell’Interno colga l’occasione per aprire un problema politico e chiedere la testa, per esempio, di Danilo Toninelli. Non solo. Rivendicare ancora di più il suo peso all’interno della maggioranza
Per questo, nel documento ci sarà scritto che è necessario contrastare quella che viene definita la ‘propaganda’ salviniana. “Ieri Salvini ha ringraziato la Vergine Maria e nonostante il sì dell’Aula oggi ha continuato ad attaccarci”, si lamenta un senatore.
I parlamentari inoltre sottolineano ormai da tempo la necessità di un cambio di passo. Giarrusso è ormai uscito allo scoperto: “Occorre cambiare le cose, altrimenti non si va nessuna parte”.
A Di Maio sarà chiesto un cambio di strategia sia nei rapporti con l’alleato per far valere di più le istanze del Movimento 5 Stelle sia nella struttura stessa del partito. Uno dei punti del documento riguarderà la mancata condivisione: “È necessario che il governo concordi i decreti e i provvedimenti con i gruppi parlamentari. Altrimenti facciamo solo da passacarte”. La richiesta dunque è quella di una maggiore partecipazione.
C’è anche chi è intervenuto contro i cinque senatori che non hanno votato la fiducia al governo. “Serve disciplina. Le nostre regole prevedono che la fiducia va votata”.
Con ogni probabilità ci sarà un passaggio ai probiviri ma è difficile andare verso le esplusioni, significherebbe non avere più i numeri necessari per la sopravvivenza del governo. Eventualità che tutti, per il momento, vogliono scongiurare.
(da “Huffingtonpost”)
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