“SERVE UN MIO RITORNO IN CAMPO”: BERLUSCONI SI SMARCA DALLA LEGA E PROVA A RIFARE IL “REGISTA” DEL CENTRODESTRA DOPO IL FLOP DEI SOVRANISTI.
“AVEVO PROPOSTO BERTOLASO PER ROMA, ALBERTINI E MORATTI PER MILANO: SE NON MI AVESSERO BOCCIATO QUESTI NOMI, SAREMMO ANDATI SICURAMENTE MEGLIO…” … IL VERO OBIETTIVO DI SILVIO E’ IL COLLE MA SUL SUO CAPO PENDE UNA SPADA DI DAMOCLE: IL PROCESSO “RUBY TER”
“Serve un mio ritorno in campo”. Rieccolo, Silvio Berlusconi, annunciato da una telefonata con Mario Draghi (“lunga e cordiale” secondo prassi) e dalla solita, strabordante, voglia di protagonismo. Tornerà a Roma a breve, e farà base nella residenza sull’Appia Antica che fu di Franco Zeffirelli.
Berlusconi intende riprendersi un ruolo da “regista”, nel partito e in una coalizione nella quale fa fatica a vedere un federatore. Le amministrative hanno posto in luce le difficoltà dei sovranisti. Lui, l’ex premier, fino a ieri l’altro – parlando coi suoi – ha ribadito il disappunto per le scelte sbagliate per le amministrative: “Avevo proposto Bertolaso per Roma, Albertini e Moratti per Milano: se non mi avessero bocciato questi nomi, saremmo andati sicuramente meglio…”.
È così motivato, il Cavaliere, da non vedere la corsa al Colle come sogno. Ma come ipotesi realizzabile. Pubblicamente non ne parla ma tutti sanno delle mire quirinalizie, alla sua corte. E certamente non si oppongono.
Antonio Tajani parla “a titolo personale” ma dice una cosa esplicita: “Berlusconi è l’uomo che ha più esperienza di tutti a livello nazionale e internazionale. Il centrodestra sceglierà più avanti il suo candidato ma per me è la soluzione migliore”.
Un puzzle al quale manca però un tassello fondamentale: di qui ai prossimi mesi potrebbero arrivare a sentenza i due filoni del processo “Ruby Ter”, a Siena e Milano. Una condanna potrebbe far saltare ogni progetto. La spada di Damocle sulla strada dell’ennesimo ritorno.
(da agenzie)
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