SILVIO POMPIERE COI SUOI E TEMPOREGGIATORE CON RENZI
BERLUSCONI RASSICURA FORZA ITALIA E PRENDE TEMPO CON RENZI SULLA LEGGE ELETTORALE PER PAURA DEL VOTO
Pompiere (coi suoi) e temporeggiatore (con Renzi). Quando Silvio Berlusconi prende la parola alla riunione dei gruppi parlamentari, il suo obiettivo principale è placare gli animi di un partito in rivolta: “Sono qui per rassicurarvi…” dice proprio all’inizio del discorso.
Per fugare cioè i dubbi di uno scambio tra eutanasia di Forza Italia e garanzie sulle aziende. Dubbi alimentati dall’atteggiamento supino verso il governo, su molti dossier, ma alimentati anche dal disinteresse del Capo del verso il partito e dalla paura di una legge elettorale — quella proposta da Renzi — che terrebbe a casa il grosso del gruppo di Forza Italia.
“Tutte maldicenze”, dice il Cavaliere. Che prova a infondere buon umore assicurando che “fino al 2018 non si voterà ”, che sarà in “campo” come prima più di prima e che non ha intenzione di chiudere Forza Italia, ma di “rilanciarla”: “Uso la frase di Plutarco: bisogna combattere e vincere le battaglie con le lance dei giovani e con l’esperienza dei vecchi. Io non ho mai rottamato nessuno”.
“Maldicenza” anche lo scambio in nome degli interessi aziendali: “Non saprei come Renzi potrebbe tutelare le aziende. Sono società quotate in borsa su cui un governo in carica può fare poco. I danni imprenditoriali me li hanno già fatti, mi hanno fatto spendere milioni in avvocati. Dopo tutto quello che mi hanno fatto…”
Ma soprattutto assicura che sulla legge elettorale è ancora tutto aperto.
Proprio il passaggio sulla legge elettorale è al centro di un piccolo giallo, rivelatore del clima. Berlusconi scandisce: “Il patto del Nazareno si compone di due elementi, legge elettorale e riforme. Io ho già detto a Renzi che non do il mio assenso e ne devo discutere visto che non accettiamo decisioni preconfezionate”.
Tradotto, sul premio di lista la trattativa è aperta.
Nel frattempo sulle agenzie compare una frase, attribuita al Cavaliere: “Proposta Renzi pessima”.
Avvalorata anche dalle dichiarazioni di Paolo Romani di assoluta “contrarietà ”.
Occorre una nota diramata da palazzo Grazioli per ritornare alla versione autentica. Questa: “L’accordo è quello del Nazareno e che ogni eventuale modifica deve essere discussa fra le parti”.
Perchè Berlusconi non ha alcuna intenzione di fuoriuscire dai confini del Nazareno, rompendo il patto. L’obiettivo è altro. È tenere la trattativa aperta con palazzo Chigi, arrivando a modifiche concordate. E, soprattutto, guadagnando tempo.
Il tempo che consente di chiudere la finestra elettorale del voto di marzo. Già , è questo il retropensiero del Cavaliere, mettendo in fila le mosse del premier.
E cioè che Renzi stia accarezzando la tentazione di uno show down per andare al voto in primavera e che comunque voglia una pistola sul tavolo per ricondurre all’ordine i suoi riottosi parlamentari.
Qualora però dalla pistola partisse il colpo, non colpirebbe solo gli avversari interni di Renzi, ma anche la sua pelle, cosa che sta a cuore al Cavaliere, visto che Forza Italia non è pronta al voto. Quindi, poichè a pensar male si fa peccato ma certe volte ci si indovina, meglio tirarla per le lunghe. Senza rompere però.
Anzi, fonti degne di questo nome assicurano che l’incontro con Renzi ci sarà a breve per arrivare a un nuovo accordo sulle modifiche all’Italicum.
Oltre alla trattativa con Renzi il tempo serve anche a placare gli animi all’interno del partito. Non solo a livello di gruppi.
Non è un caso che da giorni le critiche più severe verso il premier siano arrivate da Giovanni Toti, il suo consigliere politico.
E non è un caso che nelle dichiarazioni si è passati dal tormentone “opposizione responsabile” a opposizione a un governo “delle tasse che con una mano dà e l’altra prende”.
Proprio il cerchio attorno a Berlusconi ha messo in atto una specie di lavaggio del cervello su Renzi, per rendere meno supino il modo di stare nel Nazareno.
Una correzione tesa soprattutto a contenere lo strapotere di Denis Verdini, grande nemico del cerchio. Quel Verdini che, invece, va ripetendo al Cavaliere: “Te lo assicuro, Matteo non vuole votare”.
Nel dubbio e per tenere assieme tutto Berlusconi indossa i panni del pompiere (coi suoi) e temporeggiatore (con Renzi). Con l’obiettivo però di chiudere l’accordo. Dopo l’ennesimo faccia a faccia con Matteo.
Il sesto, nell’era del Nazareno.
(da “Huffingtonpost“)
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