SOLDI LEGA, LA PROCURA DI GENOVA HA UN SUPERTESTIMONE IN LUSSEMBURGO
L’INCHIESTA SUL RICICLAGGIO DEI SOLDI SPARITI PORTA IN LUSSEMBURGO, CHIESTA OGGI UNA ROGATORIA
L’inchiesta della procura di Genova sui soldi della Lega segue anche la pista del riciclaggio.
Una parte dei rimborsi elettorali incamerati illecitamente dal partito tra il 2008 e il 2010, infatti, secondo l’accusa sarebbe finita in Lussemburgo.
Nel luglio del 2017 Umberto Bossi, Francesco Belsito e altri imputati sono stati condannati in primo grado per truffa allo Stato. Il Carroccio avrebbe presentato rendiconti irregolari in parlamento, ottenendo fondi pubblici “gonfiati” rispetto alle spese effettivamente sostenute
Il 13 giugno 2018 la Guardia di Finanza ha perquisito la banca Sparkasse di Bolzano, ipotizzando che abbia fatto da tramite per due operazioni sospette: un investimento da 10 milioni di euro alla fine del 2016 nel fondo Pharus e il rientro di 3 milioni di euro a gennaio del 2018.
Proprio dal Lussemburgo, su queste due operazioni, è arrivata una segnalazione alle autorità antiriciclaggio italiane.
Gli investigatori pensano che dietro questi flussi di denaro possa nascondersi una parte dei 49 milioni di euro che la Cassazione ha ordinato di sequestrare «ovunque si trovino».
Di quella somma, nelle casse del Carroccio, sono stati trovati soltanto 1,5 milioni e la Lega ha sempre giustificato il fatto dicendo che il resto è stato speso per finanziare l’attività politica del partito
L’ultima novità su questo filone dell’inchiesta, tuttavia, è emersa il 5 luglio
I pm hanno infatti chiesto di acquisire nuovi elementi con uno strumento particolare: la rogatoria testimoniale all’estero.
Ciò significa che, sul caso dei soldi “scomparsi”, esisterebbe un teste in Lussemburgo che la procura di Genova ha già individuato e che si prepara ad ascoltare.
Sullo sfondo ci sono anche le accuse del settimanale L’Espresso.
Secondo il periodico, dopo aver rimosso Bossi dalla segreteria, la Lega avrebbe usato i fondi al centro delle indagini per comprare obbligazioni di alcune delle più note banche e multinazionali al mondo come General Electric, Gas Natural, Mediobanca, Enel, Telecom, Intesa Sanpaolo e Arcelor Mittal.
«Dove sono finiti tutti questi soldi? Su quale conto corrente sono stati incassati una volta scadute le obbligazioni?
Sempre il 5 luglio, il procuratore di Genova che sta conducendo l’inchiesta, Francesco Cozzi, ha dichiarato: «Dobbiamo essere chiari: qui non c’è nulla di politico. È una vicenda tecnica e la procura agisce su profili tecnici. Dobbiamo aspettare il Tribunale del Riesame e poi che la decisione diventi definitiva. Solo a quel punto si potrà procedere con i sequestri. Noi stiamo operando come avremmo fatto con qualsiasi altro partito».
(da agenzie)
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