SOLO FRATELLI D’ITALIA ALL’OPPOSIZIONE: ORA AL PARTITO DELLA MELONI SPETTA DI DIRITTO IL COPASIR
I CASI PRESIDENTI DI COMMISSIONE E VIGILANZA RAI… FRATELLI D’ITALIA GIUSTAMENTE RIVENDICA I POSTI PREVISTI PER LEGGE
“Manco in Bulgaria!” sospira il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida. L’opposizione al governo di unità nazionale di Mario Draghi sarà rappresentata da un partito del cinque per cento: 33 deputati su 630 alla Camera, 19 su 315 al Senato.
Il che comporterà alcuni rompicapi nelle commissioni di garanzia e del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
Per legge la presidenza e metà dei componenti – cinque su dieci – spettano alle minoranze. Ma che fare se l’opposizione è rappresentata da un solo partito?
“Premesso che le poltrone non c’interessano, ma rivendichiamo quel che per legge e regolamento ci spettano. La democrazia è fatta di pesi e contrappesi”, annuncia battaglia Lollobrigida.
Attualmente il presidente del Copasir è Raffaele Volpi, leghista. Si dimetterà per fare posto a un esponente del partito di Giorgia Meloni? “Va risolto cum grano salis”, osserva Stefano Ceccanti, il giurista del Pd.
C’è un solo precedente e risale al governo Monti, nel novembre 2011. Si passò da una maggioranza di centrodestra alle larghe intese con la sola Lega all’opposizione. Presidente del Copasir allora era Massimo D’Alema, il quale scrisse ai presidenti delle Camere per dare la propria disponibilità a dimettersi e permettere di rimodulare la composizione dell’organismo. Ma alla fine si decise, con un accordo tra i gruppi parlamentari, di non toccare nulla.
E stavolta? Come se ne esce? “In casi come questi supplisce l’autonomia delle Camere”, dice il costituzionalista Salvatore Curreri. Insomma, la soluzione è politica. “Una soluzione potrebbe essere concedere a Fratelli d’Italia la sola presidenza e lasciare inalterata la composizione”.
“Quando ci si trova di fronte ad una supermaggioranza le due garanzie per i gruppi di opposizione – le presidenze e le composizioni paritetiche – vanno distinte. Per le presidenze ha senso comunque rispecchiare le garanzie previste, per la composizione paritetica si rischia invece di generare un superpremio di minoranza che sarebbe irragionevole. Pensare di dare il 50 per cento di un organismo a chi ha il 5 per cento dei seggi non mi sembra che sarebbe difendibile”, ragiona Ceccanti.
Resta la domanda: le garanzie vanno rispettate solo al momento della costituzione dell’organo o anche in corso d’opera? Ci sono due scuole di pensiero tra i professori di diritto parlamentare.
Le presidenze delle Commissioni di garanzia alle opposizioni sono una prassi parlamentare, salvo che per la Giunta per le elezioni del Senato, che viene assegnata all’opposizione per regolamento, grazie a una riforma del 2017.
Attualmente il presidente è Maurizio Gasparri. Dovrà lasciare il posto a un senatore di Fratelli d’Italia. La Giunta per le elezioni alla Camera invece è nelle mani di Roberto Giachetti. Che farà ? Non è obbligato a lasciare.
L’altra Commissione di garanzia, la giunta per le autorizzazioni, è già in mano a Fratelli d’Italia, con Andrea Del Mastro, e quindi il problema non si pone.
Idem per il Comitato per la legislazione della Camera: la presidenza, attualmente ricoperta da Stefano Ceccanti, passerà a breve ad un esponente di Fratelli d’Italia per un principio di rotazione.
L’altro groviglio è dato dalla Commissione Vigilanza Rai. Qui la presidenza spetta per prassi all’opposizione. L’attuale presidente è Alberto Barachini (Forza Italia). Con Forza Italia in maggioranza si porrà un dilemma. Il presidente della Vigilanza viene eletto con una maggioranza di due terzi, quindi qui Fratelli d’Italia ha le mani legate.
Per le commissioni ordinarie non si impone alcun avvicendamento. Sono già state rinnovate a metà legislatura e quindi le presidenze resteranno immutate.
Nei prossimi giorni sarà possibile capire se qualche esponente di Leu o del M5S, insofferente al governo Draghi, raggiungerà sulle rive dell’opposizione i 52 di Giorgia Meloni. Ma il nodo del Copasir e delle altre commissioni di garanzia in ogni caso rimarrà .
(da agenzie)
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