SONDAGGI DEMOS E IPSOS: M5S PRIMO PARTITO MA NON BASTA, CALO PD, AVANZA FORZA ITALIA, SCENDE LA LEGA
M5S 28%, PD 23%, FORZA ITALIA 15,8%, LEGA 12,8%, FDI 5,2, LIBERI E UGUALI 6,9%, BONINO 2,8%… CENTRODESTRA FERMO AL 34%
I sondaggi di Corriere della Sera e Repubblica pubblicati oggi incoronano il MoVimento 5 Stelle come primo partito italiano ma con tendenze differenti: in quello di Ilvo Diamanti per Repubblica i grillini regrediscono rispetto alla quota record del 28,7% raggiunta nel dicembre scorso e a quella del 28,1% del settembre 2017.
Nella rilevazione di Nando Pagnoncelli per IPSOS sono invece in crescita di più di mezzo punto percentuale al 29,3%.
I numeri di Diamanti confermano anche che il Pd scivola ancora, arrivando al 23%, due punti sotto rispetto al mese precedente, poco più di metà rispetto alle elezioni europee del 2014. Liberi e uguali (Leu) si attesta intorno al 7%, in calo di oltre mezzo punto, nell’ultimo mese.
A destra invece Forza Italia cresce ed è vicina al 16% mentre la Lega perde qualcosa e cala al 12,8%. Insieme a FdI di Giorgia Meloni, i partiti di destra raggiungono quasi il 34% confermandosi prima coalizione, ma lontani da quota 40.
La rilevazione di Pagnoncelli invece dà il PD in calo al 22,7% così come LeU (-0,3%), mentre Forza Italia cresce e la Lega e FdI continuano a calare.
In crescita c’è il solo MoVimento 5 Stelle, che evidentemente beneficia del travaso di voti a sinistra ma non riesce a intaccare la destra, dove Berlusconi prende consensi agli alleati come ogni volta che si va alle elezioni.
Interessante anche la ripartizione per età , che ci dice che tra gli ultrasessantacinquenni vanno bene PD e Forza Italia mentre perdono M5S e Lega mentre tra operai e lavoratori esecutivi il M5S ottiene il consenso più elevato superando il 40%, mentre Pd e sinistra sono in sofferenza.
I grillini sono il primo partito anche tra le casalinghe mentre Liberi e Uguali ritrova alcune componenti tradizionali della sinistra (pensionati, impiegati e studenti) e, sorprendentemente, gli elettori dei ceti dirigenti sono più numerosi di quelli operai.
(da “NextQuotidiano”)
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